martedì 30 dicembre 2014

La Russia e la Cina escludono il Dollaro dagli scambi

Il 27 dicembre Putin ed il presidente della Repubblica Cinese hanno deciso di uscire dall’accordo che vincola il Rublo e lo Yuan al dollaro. In questo modo potranno effettuare scambi commerciali indipendentemente dalle oscillazioni del mercato Euramericano, e potranno far muover l’economia interna nonostante la carenza di liquidità interna.

A partire da oggi stesso la Cina consente il forward swap tra lo yuan e le altre valute, per eludere i rischi di cambio dovuti all’aumento della volatilità nei mercati emergenti.
Il China Foreign Exchange Trade System infatti da oggi può essere convertito in Ringitt della Malesia, rubli russi e dollari neozelandesi senza dover dipendere dal dollaro americano.

Gli Stati Uniti d’America e l’Europa, che continuano ad ostentare il crollo del rublo e promuovono una politica atlantista, sono i responsabili di questo crescente avvicinamento tra la Russia e la Cina. Secondo al Bloomberg, permettere lo scambio diretto tra valute orientali senza dover ricorrere al dollaro potrebbe essere il primo passo verso alla creazione di un’unica e potentissima moneta eurasiatica.

Le conseguenze:

Da oggi la Cina aprirà accordi Swap con le banche centrali e potrà fare accordi di commercio direttamente in Yuan. Le aziende russe potranno calcolare il loro profitto direttamente in Yuan, senza temere di dover sottostare alle oscillazione della moneta americana. Adesso è molto probabile che seguiranno nuovi accordi per permettere scambi diretti tra lo Yuan e la sterlina e lo Yuan ed il Franco Svizzero.

@Liliane Tami

http://www.mattinonline.ch/colpo-agli-usa-la-cina-esclude-il-dollaro-dagli-scambi-con-russia-malesia-e-nuova-zelanda/

lunedì 29 dicembre 2014

contrastare l'Isis



Soldati curdi addestrati in Italia


SoldatiIl Governo italiano si sta impegnando a portare la pace nelle zone oppresse dall’ISIL rifornendo di materiale bellico la Libia e i ribelli di Erbil. Per accelerare l’armamento dei cittadini curdi, diversi soldati curdi sono stati portati qui per essere formati, in modo da essere, a loro volta, in grado di insegnare a manipolare le armi.
Lo scorso 15 ottobre, al Quirinale, s’è svolto il Consiglio Supremo di Difesa.
Renzi, i vari ministri ed il capo di Stato Maggiore della Difesa hanno discusso di come l’Italia debba comportarsi nei confronti del Daesh, lo stato islamico. Come affermano i funzionari del Quai Orsay, il ministero francese degli esteri, l’ISIL è una minaccia senza precedenti, di un’ampiezza mai vista. La Francia, infatti, ha usato le maniere forti: inizialmente si è preoccupata di far guerra all’Isis collaborando con le comunità sunnite e l’opposizione siriana, ma in seguito è passata agli strike aerei. Ciò non è stato sufficiente a fermare l’avanzata della bandiera nera islamica.
La Libia,ex colonia italiana, è attualmente dilaniata da due principali fazioni islamiche: la prima, e più moderata, è quella del Consiglio dei Rappresentati, la seconda è quella del Congresso Nazionale, a cui fanno capo gli esponenti più radicali dei Fratelli Musulmani. È per questo che servono i soldati europei, ed in particolare quelli italiani, a garantire la pace.
Il ministro Roberta Pinotti ha affermato che adesso alcuni militari italiani stanno presidiando la Libia e che sono nascosti in una caserma segreta, di cui non sono state divulgate le coordinate. Il primo novembre il ministro Pinotti si è recato di persona al Cairo in visita ufficiale ed ha dichiarato che vi è la necessità di creare ulteriori forze armate libiche e di portavi nuove armi.
Attualmente, per contrastare l’Isis, dall’Italia, sono stati inviati 200 addestratori italiani, un’aereocisterna KC-767A, una cellula di ufficiali per pianificare le operazioni e due Uav Predator. In questi giorni, inoltre, 4 velivoli Tornado sono stati inviati in medio oriente. Il governo, per giunta, sta rifornendo i Pashmerga curdi di una nuova partita di armi e munizioni, oltre alla serie di mitragliatrici pesanti inviate a settembre. Al fine di addestrare alle armi quanti più soldati curdi possibile, s’è anche deciso di trasportarli in Italia e formarli qui. Dove avvengano queste esercitazioni di preciso, non è dato saperlo.  http://italiarinasce.it/larena/contrastare-lisis/50871-11/

Arrestate due donne...perchè guidavano

In Arabia Saudita si ritiene che affidare un’automobile ad una donna sia peccato nei confronti di Hallà. Per questo, due ragazze, Loujain al-Hathloul, di 25 anni, e Maysa al-Amoudi, di 33, sono state arrestate con l’accusa di terrorismo. 

Le ragazze hanno infranto il divieto di guida da circa un mese ed ora sono agli arresti da circa un mese. Inoltre, oltre che essersi permesse di offendere profondamente il Corano prendendo in mano il volante, hanno commesso un crimine atroce: Si sono lamentate del regime dittatoriale islamico sul loro profilo facebook.
Adesso gli avvocati difensori hanno presentato ricorso contro la decisione di trasferire il loro caso presso la Corte criminale specializzata, la stessa che si occupa dei casi di terrorismo internazionale. A riguardo si pronuncerà, nei prossimi giorni, una corte d’appello di Dammam, la capitale della provincia orientale di orientale Al-Sharqiyya.
Liliane Tami

lunedì 22 dicembre 2014

Colloquio con Julius Evola: Intervista a Renato del Ponte

Intervista a Renato del Ponte ( 21 dicembre 1944, Lodi) saggista e filosofo esperto del pensiero di Julius Evola. Del Ponte strinse un rapporto personale molto stretto con il grande filosofo. Quando Evola morì, nel 1974, ebbe l’incarico di disperdere le sue ceneri sul Monte Rosa, il regno di shamballa europeo. Dal 1969 il suo impegno per mantenere in vita l’idealismo magico, di cui Giulius Evola fu il massimo esponente, s’è concretizzato attraverso conferenze, seminari e pubblicazioni in tutta Europa. La sua collaborazione con la Fondazione Giulio Evola, con la rivista Arthos, nata nel 1972, e l’impegno che, con il Club del Cigno e le Edizioni Arya ha sempre dimostrato, ci permettono di godere di questa preziosa eredità spirituale. 
Gentile professore, com’è che si è avvicinato al pensiero di Giulio Evola?
Mi sono avvicinato per caso al pensiero evoliano quando ero ancora un liceale. Mi era stato consigliato di leggere il libro inerente la storia del Santo Graal, che dimostra come l’oggetto di culto tanto cari ai cavalieri templari avesse origini ben più europee di ciò che è fatto credere. In seguito mi procurai gli altri testi, che divorai. Fu così che, con alcuni amici, oramai conclusi gli studi, decidemmo di andare a Roma a trovarlo di persona. Così ebbi l’onore di conoscerlo di persona. Il primo ad approcciarsene seriamente, prima di noi, fu Adriano Romualdi, che fece uscire la sua prima opera proprio su Evola. Recentemente abbiamo anche pubblicato un suo libro in cui sono raccolte le lettere che Romualdi scambiò con Evola.
Come fu l’incontro con Giulio Evola?
Fu molto sorprendente. Per anni si continuava a posticipare il grande momento perchè noi giovani studiosi dell’esoterismo di destra, così detti figli del sole, ci sentivamo indegni a confrontarci con la sua immensa autorità. La descrizione che ne fece Romualdi nel suo testo non corrispondeva alla realtà. Descrisse un Evola austero, aristocratico, distante, difficile da approcciare. Forse io sarei andato a trovarlo anche prima,se avessi saputo che non era così. Ne eravamo intimoriti per nulla. Invece, sorprendentemente, scoprimmo che fosse comunque approcciabile disposto a confrontarsi con le nuove generazioni. Ma non era così con tutti: Mario Merlino, che oggi sembra a Gandalf, diceva di essere anarchico ed ara stato implicato in Piazza Fontana, e che ancora oggi biazzica nell’estrema destra , andò a trovare Evola con una cricca di amichetti. Forse presero la cosa troppo goliardicamente. Ne rimase deluso, perchè Evola rispondeva svogliatamente alle loro domande e prima di andare … lasciò loro in eredità un fumetto di Tex Willer.
Era un lunatico?
Assolutamente no. Semplicemente si adattava al momento ed alle persone che aveva di fronte. Canizza, ad esempio, ha avuto con Evola un rapporto ancora diverso. Lui era pezzo grosso. Era un funzionario del ministero della finanza. Lui era anche il responsabile di una rivista di lealtà e Azione ed ammirandolo molto è stato a trovarlo qualche volta a Roma. In un testo , intitolato “ Il maestro silenzioso” parla del suo incontro con Evola. Lui era entrato in casa e dopo poche parole di convenevoli si è accomodato al tavolo. Essendo siciliano aveva un approccio molto chiuso. Ed ha passato il tempo in silenzio davanti al maestro silenzioso che lo scrutava. Evola era un po’come il Re Pescatore descritto nella Saga del Parsival, aspettava che gli venisse posta la domanda giusta prima di rispondere.
Ed Evola, con le donne, com’era?
Quando andavo a casa sua c’era solo una donna, che era la domestica. Lui, che era oramai anziano e costretto a letto (N.B. per via della paralisi riportata in seguito all’esser stato scaraventato contro ad una staccionata, durante un bombardamento. Venne bruciato il manoscritto sulla ritualità segreta della massoneria) aveva due piccole gioie segrete che gli davano piacere: Una erano il libro di meditazione indiana, la , eBhagavadgītā, e l’altra era una bottiglia di White Horse whisky. Che però la domestica gli portava via contrapponendosi al suo amore per la bevanda. Evola comunque era maschilista. In un articolo, apparso nel 1957, disse che era a favore dell’emancipazione della donna, intesa come realizzazione di sè stesso. Il primo Evola era molto misogino. Da giovane aveva avuto tante donne, ma non gli piacevano molto. Ha avuto , si dice, anche un flirt con Sibilla Alemanno. Lei, a Roma, s’è passata tutti gli intellettuali della zona. “ Amo dunque sono”, diceva. Infatti poi grazie a Dino Campana s’è presa la sifilide. Ma non l’ha attaccata ad Evola. Poi Evola maturando è cambiato. In “metafisica del sesso”, che io recensii nel ’69 ha un approccio totalmente diverso e più spirituale. Comunque non ha mai avuto una vera compagna, bastava a sé stesso.
E la montagna, grande amore di Evola?
La Bhagavadgītā è un testo di mistica indù. È un colloquio tra il dio Krishna ed un guerriero che non avuol andare in guerra a combattere. Alla fine del dialogo, il soldato scopre la gioia dell’onore e capisce che l’atto eroico sta proprio nello sforzo della lotta. E così passando attraverso le pene della guerra, riesce a liberarsi dal ciclo di reincarnazioni. Evola portava con sè questo libro durante le faticose scalate sulle cime più impervie. La fatica del scalare le vette era, infatti, metafora della guerra e l’arrivare in cima è la vincita. Mi sentivo molto in sintonia con Evola perchè anche io amo molto la montagna. Inoltre, aldilà della bellezza della natura in sè, ad Evola piaceva anche molto il carattere simbolico della montagna, messo in luce da René Guénon. Inoltre, per via del suo carattere angusto e tortuoso, l’alta montagna è estremamente élittaria.
Le sue ceneri lei hai disperse in montagna, giusto?
Si, anche se era illegale farlo. La cremazione di Evola è avvenuta in modo molto teatrale. Il becchino, che era un grottesco nano senza un occhio, ha messo il cadavere su un carretto di metallo sopra ad un pira di legna. Quel cimitero non aveva forni crematori, quindi bruciavano i morti tramite un rogo, come avviene anche in Tibet. Io l’ho visto ardere, ed ho visto il corpo che, venendo divorato dalle fiamme, improvvisamente s’è rizzato come se fosse vivo. è stato incredibile (…) Evola non ha voluto far disperdere le proprie ceneri su una montagna qualsiasi. Ci ha chiesto di sbriciolarle al vento in un luogo preciso: Sul ghiacciaio dell’Lyskamm. Eugenio David, che era amico di Evola, era un alpinista famoso e ci ha accompagnati nella sacra missione proprio in quel posto preciso.
Cosa ha il ghiacciaio del Lyskamm di particolare?
Nel 1778 degli alpinisti andarono sulle alpi del centro europa, alla ricerca della città di Felik in una valle bellissima. È un luogo paradisiaco, declamato dai racconti popolari in arpitano degli svizzeri e dei valdostani che ancor se ne sovvengono. Gli alpinisti vagarono per giorni alla ricerca di questa valle incantata ai piedi del Monte Rosa, ma non la trovarono mai. Eppure, l’esistenza di questa valle e del villaggio meraviglioso era testimoniata dai viandanti che ebbero la fortuna di attraversare le Alpi e che, per caso, vi ci arrivarono. Dal 1778 ad oggi il villaggio di Felik non è ancora stato ritrovato, quindi si suppone che sia stato sommerso da un ghiacciaio, assieme a tutta la valle perduta. È un luogo leggendario, simbolo di un paradiso in terra. È la Shamballa con la torre di cristallo delle nostre latitudini. Evola l’ha raggiunta diventando parte del vento.
Liliane Tami

bambino soldato ISIS cresciuto in Italia

La Bosnia, che è abbastanza vicina all’Italia, si sta islamizzando sempre più in fretta. Un estremista italiano è partito in guerra portando con se il figlio di tre anni, cresciuto nel veneto.

Lo
 scorso novembre, Ismar Mesinovic, un imbianchino islamico di Longarone ( Belluno) originario della Bosnia, è partito in guerra portando con sé il figlio di 3 anni. Il combattente jihadista è stato però sfortunato: negli scorsi mesi è apparsa in internet la fotografia del suo cadavere. Il bambino Ismail è però sopravvissuto, ed a prendersi cura di lui c’è Munifer Kalameleski, un amico islamico macedone del defunto padre.
Il combattente Munifer è molto premuroso, e si impegna a scrivere sms regolarmente alla famiglia del defunto padre per aggiornare i parenti sulla salute del bambino. Il piccolo Ismail, che saltella tra cadaveri sgozzati e mine in medio oriente, ed è oramai diventato la mascotte della truppa di miliziani made-in-europe, sta bene.
Ad avere dato la notizia è stata la madre Lidia che ha visto in internet le fotografie del bambino di 3 anni con il mitra (giocattolo) e la fascia del Daesh in fronte. Attualmente i carabinieri del Ros di Padova stanno operando per sabotare la rete di reclutatori della jihad in veneto e per tentare di riportare il bambino a casa dalla mamma.
La situazione è davvero tragica non tanto per il bambino – in guerra gli individui contano poco- bensì per la pericolosa deriva estremista che sta agitando sempre di più i paesi dell’Est Europa.

L'orso Russo e la Serpe USA

L’orso Russo non vuole il guinzaglio degli USA
In questi ultimi giorni Putin ha tenuto diversi discorsi di chiusura dell’anno 2014. I punti fondamentali toccati dalle sue arringhe sono 3:  La questione inerente la Crimea, la questione delle relazioni estere con l’europa e la recessione economica.

Sulla Crimea niente di nuovo. Questo pezzo di terra è, come anche la cecenia(in guerra oramai per l’indipendenza dagli anni ‘90) oggetto di interesse per la Russia e quindi non può essere abbandonato. A riguardo, Putin ha detto che quella terra “ è sacra” e che gli USA non devono pretendere di metterci attorno il loro filo spinato. Ha, con dispiacere, detto che l’Occidente ha eretto un altro Muro di Berlino «virtuale» contro la Russia. «Il muro di Berlino è crollato, ma si costruiscono nuovi muri nonostante i nostri tentativi di collaborare. L’espansione della Nato non è forse un muro, un muro virtuale?».
Sulla questione dei rapporti USA-RUSSIA il presidente ha dichiarato che andrebbero favoriti. La Russia avrebbe piacere ad intrattenere una relazione serena col “ blocco occidentale” al fine di facilitare gli scambi economici. Adesso infatti si sta impegnando a stringere rapporti anche con altri paesi amici, tra cui i famosi “BRICS”.
Per ciò che riguarda la politica interna :
Dal 1998 l’economia russa non è stata mai messa così male. La svalutazione del rublo, causata dall’abbassarsi del prezzo del petrolio e dalle sanzioni, ha fatto perdere 140 miliardi di dollari al paese. avrà conseguenze tremende : Come dice Putin, quest’anno bisogna aspettarsi “ Lacrime e Sangue”.
Le 3 strategie per migliorare l’economia interna:
Innanzitutto verrà proposta l’amnistia fiscale: tutti i capitali russi all’estero verranno rimpatriati. Si stima che solo quest'anno gli oligarchi abbiano portato fuori dalla Russia circa 100 miliardi di dollari.
 In seguito, Putin ha deciso di congelare la pressione fiscale alle imprese per quattro anni. Per finire, è stato deciso che la banca centrale non potrà sprecare le riserve in valuta estera per sostenere l’inflazione del rublo.
Grazie a queste strategie economiche la Russia potrà risollevarsi molto in fretta nonostante le oscillazioni del mercato.  Nei primi 10 mesi del 2014  il Pil del Paese è cresciuto dello 0,6-, e si intende incrementarlo ancora attuando nuove strategie economiche.

Ciò che infastidisce maggiormente l’Orso Russo non è la crisi, bensì il Serpente degli Stati Uniti che lo vuole mettere al guinzaglio. 

Liliane Tami 

giovedì 18 dicembre 2014

Eurogendfor: l'UE prepara il proprio corpo militare


Nel gennaio 2013 il governo ha trasmesso al parlamento un progetto di legge che ha limitati le operazioni delle società di sicurezza private con sede in Svizzera.

 La nuova legge ha imposto obblighi, sanzioni, divieti e controlli a quelle imprese che si impegnavano a difendere la pace del nostro paese qui ed all’estero.
Esultano i socialisti, che favoriscono l’esercito privato della Banca Centrale Europea, l’Eurogendfor.

La questione degli eserciti privati, osserva Marco Sassoli, direttore del dipartimento di diritto internazionale dell’Università di Ginevra, è “Una delle grandi preoccupazioni del diritto internazionale umanitario”, pur restando però scettico su questa decisione governativa. L’unica ad esultare per questo provvedimento che favorisce il titanico esercito dell’Impero transatlantico è il ministro di giustizia e polizia Sommaruga. La socialista Simonetta Sommaruga, musicista che non ha mai nemmeno conseguito la laurea in lettere, non ha né le competenze né le inclinazioni politiche adatte per fare il ministro delle forze dell’ordine. Chi sta a capo di tale dipartimento dovrebbe, in primis, difendere i propri cittadini anzichè gli interessi della NATO. Lei, mossa da nobili ideali sessantottini, ingenuamente afferma che sia un bene che vi sia un disegno di legge federale sulle prestazioni di sicurezza private fornite all’estero. In realtà, tale decisione, non è altro che un voler limitare la libertà dei cittadini al fine di far detenere il monopolio della giustizia al’Unione Europea. I socialisti ed i sinistri che promuovono la pace volendo disarmare il popolo, di fatto, non fanno che sostenere indirettamente le grandi potenze mondiali che detengono le armi atomiche.
In Svizzera, prima che queste norme repressive venissero attuate, vi erano una ventina di agenzie di reclutamento per contractors. La Aegis defense, ad esempio, aveva addestrato uomini in grado di andare a combattere in Iraq ed Afghanistan per promuovere la pace internazionale ed aveva permesso un ristabilizzarsi delle complicate dinamiche belliche. La Svizzera, vantando di una lunga tradizione di neutralità, aveva modo di formare personale in grado di andare ad aiutare gli eserciti regolari contro all’avanzata dei terroristi o delle dittatura in altri paesi.

Il nuovo disegno di legge, che in meno di un anno ha estirpato tutte le scuole private di reclutamento, oltre che aver fatto danni inestimabili alla nostra economia ci ha privati della neutralità. Il Governo Svizzero, che dovrebbe essere neutrale e DEMOCRATICO, in pochi mesi, senza dire nulla al popolo, ha scelto di sottostare ai voleri dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 10 dicembre 1948. La sinistra afferma che è un modo per stare “ al passo coi diritti umani”, ma è una farsa. I militari NATO si avvalgono continuamente di quei comportamenti ( come la tortura o i massacri di massa attuati oggigiorno in Ucraina) che lei stessa afferma essere aberranti.
Qual’è lo scopo di questa legge?
In tutta l’Europa sta avvenendo una progressiva demilitarizzazione delle Nazioni, al fine di privarle della loro sovranità. In svizzera i socialisti ci hanno privati degli eserciti privati, ed in Italia Renzi non fa che indebolire sempre di più le forze armate pubbliche, come la polizia ed i carabinieri.
Il progetto dell’Unione Europea è quello di detenere il monopolio dell’uso della violenza, quindi stanno venendo continuamente emanate leggi che mirano ad indebolire e disarmare sempre di più i cittadini. Non è un disegno di pace, come potrebbe sembrare: È un volere rendere il popolo debole ed incapace di difendersi, privandolo della possibilità di armarsi privatamente. Inoltre, come sta avvenendo in Italia, anche le Nazioni stessa si vedono indebolire il proprio esercito regolare.
Il progetto dell’Europa Unita è quello di avvalersi in tutto il continente di due soli corpi di giustizia: Uno di polizia, l ‘Eurogendgor, per l’oppressione dei cittadini, e l’altro di milizia regolare, facente capo all’Alleanza atlantica, per l’offesa dei paesi nemici.
La NATO, che dispone del proprio esercito sovranazionale, tende sempre di più all’egemonia. Non è un caso che la Marine LePen ne voglia uscire. Il corpo di polizia internazionale che lentamente sta prendendo il posto dei poliziotti, dei carabinieri e degli eserciti privati è l’Eurogendfor, ed ha già aperto una sede a Vicenza, in Italia.
I soldati dell’Eurogendfor, esercito privato della Banca Centrale Europea, sono esattamente come i mercenari svizzeri tanto criticati ed odiati. Solo che, anzichè far capo ad una piccola impresa che si impegna a mantenere la pace nelle zone di guerra, ammazzeranno e tortureranno le persone ritenute pericolose per la stabilità dell’impero finanziario Europeo. Durante le manifestazioni in Grecia hanno massacrato i cittadini contrari all’Unione Europea che manifestavano in piazza. Quando verranno a manganellare anche noi?
Liliane Tami
@lilianetami
http://www.mattinonline.ch/sempre-piu-leggi-per-favorire-leurogendofor-mercenari-della-banca-centrale/

Consigliera francese licenziata: era di destra

Il partito UMP ha annunciato che la consigliera regionale della Linguadoca-Rossiglione è stata sollevata dal suo incarico perchè tesserata al SIEL,un partito giudicato di estrema destra. L’UMP sembra aver le idee in chiaro. In seguito alle reazioni negative suscitate dalla nomina di Fatima Allaoui come segretario nazionale alla formazione professione, lunedì 15 dicembre il partito l’ha rispedita a casa.
Il giornale “ Liberation” ha rivelato che Fatima Allaoui s’è tesserata il mese scorso al SIEL ( Sovranità, indipendenza e Libertà), un micro-partito di estrema destra affiliato al Rassemblement Bleu Marine.
In un comunicato stampa, l’UMP ha dichiarato che che:“La signorina Allaoui, consigliera regionale UMP della Linguadoca-Rossiglione, ha ammesso d’aver aderito, il mese scorso, ad un partito di estrema destra. Per questo, la sua carica da segretaria nazionale è stata sospesa”.
Fatima Allaoui ha militato per tanto tempo nell’UMP di Béziers. I giornali affermano che le sue frequentazioni di destra sono recenti. L’UMP teme che la sua presenza in un cantone che già tende a destra possa far precipitare la situazione, e l’ha accusata di accumulare i mandati. Inoltre si sospetta che Fatima possa aver avuto idee “comunitarie”.
Fatima Allaoui s’era iscritta al Siel sperando di ottenere i favori del sindaco di Béziers, Robert Ménard, eletto col sostegno di FN. Ma, quest’ultimo, le ha rinfacciato che durante le elezioni municipali del 2014 aveva combattuto sotto i colori dell’UMP.
Messa alle strette, Fatima Allaoui , al “Libé” ha annunciato che ha avuto una crisi adolescienziale politica. Afferma d’aver chiesto sostegno all’estrema destra per disperazione, al fine di aumentare le sue possibilità di essere eletta. Ma, aldilà dei partiti politici, lei personalmente sostiene le iniziative di Robert Ménard, come il coprifuoco per i minorenni e l’installazione di un presepe nel municipio. Pentita della sua scelta, ha detto di esser stata “riportata sulla retta via” da Nathalie Kosciusko-Morizet. Da ieri Fatima Allaoui ha ripreso la sua tessera all’UMP e lascerà per sempre il partito di destra del Siel.

mercoledì 17 dicembre 2014

Crollo del Rublo


putinIl 15 dicembre il rublo ha perso il 10% del suo valore, aggravando la situazione di caduta iniziata 3 anni fa. All’inizio del 2014 un dollaro valeva 32,66 rubli, adesso ne vale 66.


Il rublo, a causa della svalutazione del prezzo del petrolio e delle sanzioni contro la Russia, ha perso il 48,4% del suo valore in meno di un anno. Inoltre, nonostante Putin dica che sia colpa degli speculatori, il ministero dell’Economia della Russia ne ha diagnosticato la recessione, equivalente allo 0,8% .




Per colpa dello stato islamico che sta rivendendo i barili di petrolio a meno della metà del prezzo di mercato tutti paesi che hanno un’ economia basata sul commercio di petrolio stanno subendo una forte inflazione. Come spiega l’Economist, di questo passo il petrolio potrebbe costare meno dell’acqua e raggiungere i 50 dollari al barile. Gli stati uniti sono i principali produttori di oro nero, ma non ne esportano perciò non subiscono direttamente i danni causati dai paesi medio orientali che ne producono troppo e lo rivendono sottocosto. Anche l’Arabia saudita continua a produrre quantità elevatissime di petrolio, al fine di indebolire la Russia e l’Iran, paesi con cui è in concorrenza.




Fino ad oggi la Banca Centrale Russa ha speso 80 miliardi di dollari per tentare di salvare il Rublo, ed ora ha in programma di aumentare il costo del denaro dal 10,6% al 17% . In ogni caso le conseguenze saranno grame: come afferma la vicepremier Olga Golodez, avrà luogo un ricalcolo delle pensioni ed è stato pronosticato un aumento del numero dei poveri, già stimati in 16 milioni su una popolazione complessiva di 144 milioni di persone.


Liliane Tami

Esplosioni atomiche in Italia



La Russia, l’Europa, le invasioni

aereo-militareLe forze aeree della NATO hanno svolto, in Italia, due esercitazioni connesse all’impiego di armi nucleari. Durante le pericolose manovre degli aerei Russi si sono avvicinati alla penisola per supervisionare ciò che stava accadendo, inasprendo il confronto tra i due blocchi.
Tra il 21 ed il 30 ottobre lo spazio aereo italiano è stato solcato da esercitazioni atomiche

“di media scala”. L’Aeronautica Italiana e le forze aeree di altri sei paesi dell’Alleanza Atlantica, nell’area centro-settentrionale del Mare Adriatrico, hanno eseguito l’operazione Steadfast noon 2014 ed una “strike-evaluation”. A supervisionare l’evento vi era Hans M. Kriestensen, direttore del Nuclear Information Project della FAS ( Federation of American Scientist). I sei paesi che vi hanno preso parte, più gli Stati Uniti, (Germania, Belgio, Olanda, Italia, Polonia, Turchia) sono vincolati dal cosiddetto “Accordo della doppia chiave”, ossia non possono sganciare il loro armamento nucleare senza l’approvazione degli USA e di tutti gli altri paesi. Francia e Gran Bretagna, pur essendo nella NATO, non hanno preso parte all’esercitazione perchè dispongono di un proprio deterrente nucleare che possono gestire in autonomia. Attualmente, per quanto è dato sapersi, le bombe usate dai caccia bombardieri Tornado italiani sono le B61 nucleari tattiche a caduta libera di cui 60 stoccate ad Aviano e 40 a Ghedi.




Dal 2003 al 2007 la NATO aveva seguito un progetto di disarmo nucleare per l’intera europa, ma non solo: a Grecia e Turchia sono stati sequestrati gli ordigni atomici. In vista di un rafforzarsi della nuova “ guerra fredda” il blocco occidentale ha però ricominciato ad ampliare le sue scorte belliche. Estremamente preoccupante è stata la presenza, durante le esercitazioni, di due F-16 polacchi. Nel dicembre 1996 la NATO aveva deciso che nessun altro paese all’infuori di quelli che già avevano l’atomica, avrebbe potuto procurarsela. Invece, a quanto pare, è stata cambiata idea. Evidentemente, la tensione in Ucraina e le minacce che provengono dalla sponda meridionale del Mediterraneo hanno indotto i paesi dell’Alleanza Atlantica a voler rafforzare le proprie difese. Calcolando che la base polacca contenente gli ordigni atomici testati recentemente nei cieli italiani si trovi a soli 280 Km dalla Bielorussia, non c’è da stupirsi che Putin si stia sentendo minacciato.




la risposta Russa


La VVS russa (Voenno-Vozhdushny Sili) ha reagito a queste esercitazioni anomale mandando una serie di aerei a perlustrare le zone interessate. Stando ben attenti a non invadere i cieli europei, quattro bombardieri pesanti strategici TU-95MS (chiamati anche Bear-H) sono partiti dalla Russia per avvicinarsi all’Italia, senza però mai uscire dallo spazio aereo internazionale. Passando dal Mare del Nord, circumnavigando l’Off-limits zone europea viaggiando sull’Oceano Atlantico hanno raggiunto i cieli in prossimità del Mediterraneo e del Portogallo. Dopo esser stati intercettati dai caccia “falcon” portoghesi sono tornati in patria, ma due giorni dopo, il giorno della fine delle esercitazioni nucleari europee, sono stati nuovamente identificati due aerei Russi in prossimità del mediterraneo.


I sondaggi aerei effettuati dalla Russia, pur non avendo mai sconfinato nei cieli europei, hanno allertato profondamente la NATO. È la prima volta da oltre vent’anni che si assiste ad un’”intrusione” aeronautica tale della Russia nei cieli in prossimità dell’Europa. Forse, tra esercitazioni atomiche ed incursioni aeree, non ci resta  che investire i nostri risparmi costruendo un bunker sotto casa.
Liliane Tami
http://italiarinasce.it/geopolitica/esercitazioni-atomiche-nella-nato/50281-12/

martedì 16 dicembre 2014

il Ce.Mi.S.S. cerca collaboratori: Aiutare le forze dell'ordine

Il Ce.Mi.S.S., Centro militare di Studi strategici con sede a Roma, ha aperto ieri i bandi per le collaborazioni.
Requisiti minimi per partecipare alla selezione:
laurea universitaria, ottima conoscenza dell'inglese e disponibilità per una collaborazione mensile regolare.

Vi verrà chiesto di comporre degli studi strategici inerenti diverse questioni geopolitiche, di una lunghezza non inferiore alle 15.000 battute,su un tema a scelta tra gli 11 proposti.
Cliccando il seguente link trovate tutto il materiale necessario per l'iscrizione.

http://www.difesa.it/SMD_/CASD/IM/CeMiSS/Pagine/AvvisoselezionecomparativaOsservatorioStrategico.aspx

Buona fortuna !





lunedì 15 dicembre 2014

Intervista a Nicolai Lilin- di Liliane Tami

Nicolai Lilin ha esordito nel 2009 col romanzo autobiografico “Educazione Siberiana”.
 È nato in Transnistria, in Russia, ed è stato un bambino soldato. Ha combattuto per l’indipendenza della Cecenia, e poi ha girato il mondo col fucile in braccio. Oggi combatte – con la penna e non più con le armi- per l’indipendenza dei “fratelli russi” in Ucraina, che vorrebbero staccarsi dalla dittatura europea. Nel tempo libero è tatuatore e tiene corsi di scrittura creativa.

Sei sempre molto impegnato a scrivere articoli inerenti l’attuale conflitto in Ucraina e non fai segreto della tua antipatia per l’Unione Europea. Perchè ne sei così interessato?
Prima che l’Ucraina degenerasse in un una guerra civile avevo amici che stavano sia da una parte che dall’altra. Conoscevo sia i sostenitori delle iniziali manifestazioni anti-governative che gli altri. Però le manifestazioni antigovernative sono degenerate nel nazismo, quello vero e più pericoloso . Prima che partisse la guerra io avevo già stabilito degli ottimi contatti con le persone de luogo. Ho conosciuti alcuni combattenti, persone della transnistria che sono venuti a partecipare alla difesa, cioè alle operazioni anti-nazista ed anti-europeiste.Col tempo ho iniziato a prendere contatto anche con giornalisti Italiani che erano sul posto. Ero amico di Andy, quello giovane che è stato ammazzato, e conosco Michela Iaccarino , reporter di guerra e scrittrice, che è tornata da poco.
Parlami degli Stati Uniti e della Russia.
Il direttore della Cia è stato di persona a Kiev, ed è una cosa incredibile perchè neanche per la questione della Baia dei Porci si era scomodato. Si vede che le multinazionali americani che tengono in mano la politica americana sono molto interessati a venire in Ucraina. L’Ucraina è quel tappo attraverso cui loro sperano di chiudere una volta per tutte quel flusso di azioni tra l’Europa e la Russia.
Cosa pensi di Putin?
Penso che in questo momento stia facendo un ottimo lavoro. Non sono fan di Putin e a me piace una politica debole, che lascia libertà alle persone. Io voglio una politica saggia, intelligente ed umanista con un’etica basata sulla cultura e la storia. Putin è una figura politica forte cresciuta in un ambiente militare. Non è colpa sua , è il momento storico che è così. Anche Stalin aveva ammazzato un sacco di gente, ma come disse Churchill non bisogna dimenticare che lui ha preso un popolo con la zappa e l’ha lasciato con la bomba atomica…Attualmente approvo la posizione di Putin, e disapprovo quella dello pseudo democratico Obama.
Nel “ Serpente di Dio” parli di un bambino cristiano e di un bambino musulmano che facevano la pace. Pensi che questo sogno possa essere esteso a tutta l’umanità?
Assolutamente si.
Quindi sei un utopista!
Assolutamente no. Ho visto queste cose in Caucaso. Noi Russi siamo un popolo composto da 183 etnie, abbiamo 9 religioni e siamo un paese che va avanti e funziona. Siamo tutti diversi, ma ci trattiamo in modo uguale. È questa la vera uguaglianza, rispettando le identità senza miscugliarsi. La mia famiglia ad esempio era cristiana. Io sono battezzata cristiano. E qualche anno fa mio fratello Dimitri si è convertito all’islam.
Dell’Isis?
No, lui segue la spiritualità e non la politica islamica. È diverso. Io ero stato in guerra contro agli arabi! Gli estremismi sono da eliminare. Lui adesso è sposato con una ragazza musulmana ed hanno un figlio. Ma lui continua ad essere come noi e non rinnega la sua origine ortodossa. Io sono felice per lui, e so non c’entra coi terroristi. La nostra famiglia vede con serenità quest’unione e per noi è anche un punto di forza, perchè la famiglia adesso si è allargata ed ho nuovi parenti in Caucaso. 
Quindi sei per la tolleranza religiosa. Cosa pensi del socialismo del PD?
I politici fantocci del PD che credono di fare del bene portando le copertine e la sigarettina ai profughi di Lampedusa non hanno capito niente. Per fare del bene bisogna innanzitutto fermare questo schifoso traffico di umani. Bisogna aiutare le persone nel loro paese e fermare la speculazione enorme che c’è sugli umani. Questa cosa sta diventando la schiavitù del 2014.
Sul tuo conto esistono tante dicerie ed in molti dicono che non sei l’autore dei tuoi libri e delle tue avventure.
Io ho vissuto molte cose, come il crollo dell’unione sovietica. Per gli occidentali è difficile credere che un ragazzo a solo 30 anni abbia già vissuto così tante cose. Qui si è abituati a vivere con la mamma fino a quarant’anni, a giocare con la playstation fino alla morte, si da tanta importanza al divertimento. Noi siamo nati in una società diversa. Io a 12 anni già combattevo una guerra civile e sparavo contro alle altre persone. Mi sono svegliato una mattina ed ho scoperto che nella mia città c’era la guerra, e se volevo sopravvivere dovevo aiutare mio papà. La mia letteratura è frutto della mia diretta esperienza.

Che armi avevi?
Di tutto e di più. Avevo l'Ak 47, l’Ak 74 e diversi tipi di questo fucile, come la variante corta. Poi avevo i fucili di precisione, perchè facevo il cecchino.
Ti va di approfondire?
Nei miei libri spiego tutte le mie esperienze, più molte altre vissute dai miei conoscenti. Li parlo di tutte le cose più brutte: di come miravo le persone da lontano e del terrorismo, delle battaglie e delle armi. Spiego come è essere il primo ad uccidere una persona all’alba o com’è far esplodere qualcuno. Io descrivo la guerra, ma per far capire che ci vuole la pace. Ora sto lavorando su un nuovo progetto cinematografico ed uno televisivo…spero di contribuire al bene nel mondo.
Liliane Tami
http://www.mattinonline.ch/intervista-nicolai-lilin-autore-di-educazione-siberiana-lue-una-dittatura-mio-fratello-convertito-allislam-ma-lisis-e-da-eliminare/

domenica 14 dicembre 2014

La guerra Semifredda con la Russia: 100 nuovi carroarmati per dispetto

Il ministro della difesa USA è stato licenziato perchè era troppo moderato nei confronti della Russia. Adesso Obama ha preso in mano la situazione ed ha inasprito i conflitti. Ma né la Nato né la Russia hanno interesse a scatenare un vero conflitto mondiale.

Chuck Hagel era il ministro della difesa e stava al capo del Pentagono. Dopo 21 mesi di incarico, il 24 novembre, Obama l’ha licenziato. Nel mese di ottobre Hagel ha annunciato che la Russia rappresenta una minaccia ben più grave dello Stato Islamico, e che bisognava, lentamente, portare nuove truppe USA in Ucraina. Adesso che Chuch Hagel è stato sollevato dal suo incarico, il progetto d’offesa alla Russia ha subito una drastica accelerazione.

Quest’operazione di guerra, chiamata “ Atlantic Resolve”, neanche due settimane dopo alle dimissioni del vecchio ministro ha già mobilizzato – in anticipo- oltre cento mezzi corrazzati. I Carri Armati M1 della fanteria Bradley sono stati trapiantati in Europa orientale, al fine di “mantenere la pace”. Ma, agli inizi del 2015, la cifra dovrà superare i 150. Ben Hodges, comandante delle truppe terrestri degli USA in Europa, non ha motivo di preoccuparsi dei costi inerenti i soldati e le strumentazioni belliche, perchè tutte le spese sono a carico delle singole nazioni europee che aderiscono alla NATO.

La nuova concezione strategica della NATO, adottata nel 2010, prevede un conflitto “semi-freddo” nei confronti della Russia al fine di permettere una continua difesa in caso di ipotetica aggressione esterna. (Peccato che la Russia non abbia alcuna intenzione di attaccare, nonostante le provocazioni che sta subendo)
Di fatto, queste manovre non vogliono essere delle vere e proprie offese, bensì delle semplici esercitazioni ( o provocazioni?) al fine di mantenere alcune aree ristrette di conflitto. Il Trattato Transatlantico del 1949 che ha inaugurato la guerra fredda, grazie alla Nato, è stato riesumato: la presenza di una zona di terra su cui combattere piccole battaglie in nome di una (finta) guerra voluta a tavolino è evidentemente benefica all’economia degli Stati Uniti.


Mercoledì scorso, Valery Gerasimov, capo di Stato Maggiore delle Forze Armate russe, ha affermato che “Allo stato attuale, in Polonia, nel Baltico, nei settori marittimi del Mar Nero e del Mar Baltico sono incrementati i gruppi di terra, aria e mare dell’Alleanza. Sono state intensificate le esercitazioni militari e la formazione delle forze della NATO”.
Non ha che potuto prendere atto delle continue provocazioni mandate dagli Stati Uniti e far spallucce. Rispondere a tono, vorrebbe dire dichiarare guerra. E se i Russi cedessero al gioco degli Americani, l’Europa ne verrebbe massacrata.
Liliane Tami
@LilianeTami
redazione@mattinonline.ch

Il califfato in Europa

Nelle zone della ex-jugoslavia, diviso tra Kossovo e Bosnia, gli antenati islamici non sono mai stati dimenticati. Il califfato islamico, silenzioso, vi si è insediato già oramai sa qualche mese. La repubblica del Kossovo, nata nel 2008, attualmente ospita una popolazione di maggioranza mussulmana. Per il momento il potere temporale legislativo è ancora staccato da quello religioso, ma le agenzie di intelligences non escludono che presto le leggi emanate dal parlamento potrebbero essere declassate dalle leggi della Sharìa.

Dal 1999 sono state distrutte oltre 150 chiese ortodosse per mano degli islamici europei che hanno da sempre nutrito antipatia nei confronti del crocefisso. Padre Sava Janjicm, igumeno del monastero di Decani, ha affermato che la situazione è sempre più ingestibile e che i nazionalisti albanesi di religione islamica continuano a distruggere ed imbrattare le chiese cristiane. Grazie all’ONU sono state emanate delle leggi che tutelano i diritti dei cristiani ma sono persino le istituzioni stesse che cercano in tutti i modi di raggirarle e di non farle applicare, perchè l’intolleranza verso al cristianesimo non è una questione di pochi bensì un sentire collettivo. La Kfor, la forza NATO che dal dopoguerra cerca di imporre la pace ( N.B: con le armi) nella ex-jugoslavia nel mese di ottobre ha lanciato un allarme: L’Islam in Bosnia sa assumendo toni via via sempre più minacciosi. Sempre più terroristi cresciuti su suolo europeo vanno a combattere tra le file dell’Isis, e ben il 56% degli islamici presenti in Svizzera provengono dal Kossovo e dai paesi bosniaci.

Questo vuol dire che, pur appartenendo all’Europa, hanno fatto loro la battaglia estremista che ha avuto la sua genesi in medio oriente. Aldilà della tragedia degli attentati e delle vittime sgozzate, come affermano gli osservatori geopolitici che adesso stanno sorvegliando tutte le ong islamiche in Bosnia, c’è il rischio di una vera e propria islamizzazione politica del paese. Finchè il califfato islamico non fa’presa legalmente sulle istituzioni, sui dipartimenti di istruzione e sulle forze dell’ordine il problema è ancora trascurabile, perchè non lede al principio fondamentale della Democrazia della Repubblica. Dal momento in cui le leggi del corano influenzeranno la vita pubblica degli europei bosniaci, non resterà che imbracciar il fucile.
Liliane Tami

http://www.mattinonline.ch/il-califfato-islamico-e-europa-e-vuole-dettare-legge/

sabato 13 dicembre 2014

Il PD vuole gigolò anzichè mariti

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Alessandra Moretti è una donna lungimirante: mentre ancora stava col primo marito… già si stava impegnando ad inventar leggi che facilitassero il divorzio. Adesso è impegnata in un flirt con Massimo Giletti, noto conduttore televisivo. Speriamo che possano sposarsi, così potrà beneficare una seconda volta delle sue leggi sul divorzio breve!
La Moretti ha capito tutto dalla vita: noi viviamo in una bellissima società iperconsumista in cui gli oggetti sono “usa-e-getta”. Ma allora perché non dovrebbero esserlo anche i mariti? L’abbondanza di benessere materiale è davvero divertente, perché permette di comprare centinaia di vestiti e separarsene senza soffrire. E lo stesso vale anche con le persone! Perché il matrimonio dovrebbe essere una scelta presa con serietà, quando potrebbe diventare invece un simpatico hobby? Costanza Miriano e Massimo Recalcati affermano che il matrimonio sia una cosa seria e che, teoricamente, dovrebbe promuovere l’idea di un amore eterno ed indissolubile. Invece no! La loro è un idea antiquata che va contro le nuove visioni di famiglie allargate, matrimoni gay, transgender e co. che vanno tanto di moda oggi.
La Moretti, da brava piddina che promuove l’egemonia delle banche tedesche su suolo italiano, si oppone ad ogni forma di contratto stabile che potrebbe anche solo lontanamente far rima con “protezionismo”. Ciò che conta nel mondo della sinistra è la Quantità e non la Qualità, infatti lei ha capito che tutto può essere mercificato. Persino le promesse d’amore eterno. Il legame col proprio marito, grazie a lei, sta venendo semplificato al punto che …l’uomo di casa, data la facilità con cui ce ne si potrà liberare, diventerà un gigolò a tempo indeterminato anziché l’uomo a cui si ha giurato fedeltà eterna. Evviva!
Ora penso proprio che ora andrò a sposare il mio personal trainer, almeno fino a quando non scade l’abbonamento per la palestra.
 

Sposati e sii sottomessa

Libri. “Sposati e sii sottomessa” per non confondere libertà e disordine dei desideri

              

miriano
“Sposati e sii sottomessa” è il titolo volutamente provocatorio del libro della giornalista cristiana Costanza Miriano. Toccante, dolce ed assolutamente rivoluzionario questo testo è un elogio a tutte quelle donne che scelgono di diventare angeli del focolare nonostante oggi … non sia più di moda.
Il femminismo è nato perché noi donne, giustamente, volevamo iniziare a votare per prender parte alla democrazia. Ma, anziché diventare uno strumento con cui affermarci nella nostra missione materna è diventato, paradossalmente, un vergognarci della nostra femminilità. Il femminismo esagerato ci ha permesso di portare i pantaloni, ma anziché continuare a difendere la nostra natura ci siamo orribilmente mascolinizzate.
La società dell’iperconsumismo ci ha rese rudi, affamate di carriera e di libertinaggio. Come afferma Costanza Miriano, oggigiorno, noi donne tendiamo a confondere la Libertà con il disordine dei desideri, e non facciamo che volere mille cose diverse contemporaneamente. Invece, sposare un solo uomo, giurargli fedeltà, prenderci cura di lui e dei bimbi è una scelta difficile che ne esclude tantissime altre ma, al contempo, permette di realizzarsi totalmente come individuo completo.
La donna che ha il coraggio di essere sottomessa si fa’carico di un intera famiglia, perchè, come le fondamenta di una casa, deve tenere sulle sue spalle tutto il peso dell’edificio. È grazie alla sua forza da perno centrale che l’intera struttura del nido famigliare può reggere alle mille intemperie che lo scalfiscono quotidianamente.
Di piacevole lettura, reso piccante dallo humor femminile e fiero del suo rifarsi alle tradizioni naturali della famiglia, è il libro perfetto da regalare a tutte le amiche a Natale. Soprattutto a quelle più libertine, maschiacce ed antitradizionaliste. Saranno loro che, sorridendo davanti allo specchio, potranno capire che dire “Io voglio esser una donna dolce ed amare un principe che mi protegge” non è sinonimo di debolezza. Anzi!
Tener testa ad un capo nel mondo del lavoro è un’impresa ancora relativamente facile, basta esser brave. Riuscire a far ri-innamorare il proprio marito ogni giorno, è invece una sfida difficilissima. La bravura non basta, bisogna essere eccellenti in ogni ambito. Devi essere la più brava a cucinare, la più brava a far la spesa mentre controlli i bambini, la più brava mentre tieni conto degli a appuntamenti dal medico, mentre telefoni all’idraulico e mentre cerchi di amministrare la casa. Mantenere un matrimonio, oggigiorno, è una vera e propria impresa epica. Ma è da questa bellissima battaglia quotidiana che se ne trae il materiale per poter dare il meglio di sé, e per essere felici.
*Sposati e sii sottomessa. Pratica estrema per donne senza paura di Costanza Miriano, pp. 252, euro 12,50, editore Vallecchi

La Guerra dell'Acqua

La guerra dell’acqua

laguerradell'acquaTra le risorse fondamentali per un Paese vi sono le fonti energetiche (in specie gli idrocarburi) e l’acqua. Attualmente gli strateghi dell’ISIS stanno sfruttando al meglio le loro ricchezze liquide: l’oro nero e l’oro blu. Da un lato rivendendo, clandestinamente (ovvero fuori dai circuiti ufficiali), barili di petrolio alla metà del prezzo di mercato, massacrando la concorrenza e dettando così legge negli scambi del crude oil. E dall’altro chiudendo le dighe e deviando i fiumi, con lo scopo di affamare intere popolazioni.
Gli estremisti sunniti del “califfato”, anziché spendere soldi ed energie colpendo con mezzi militari le popolazioni sciite a loro avverse, hanno constatato che si può ottenere lo stesso risultato privandole delle risorse idriche. Nonostante i curdi stiano opponendo una disperata difesa armata contro l’egemonia del “califfato”, le loro armi nulla possono contro il prosciugamento dei condotti idrici.
mappa-tigri-ed-eufrateI primi ad avvalersi del controllo dell’acqua come strumento di guerra, sono stati i turchi, nel marzo scorso. La Turchia infatti, resasi conto che lo scontro tra i ribelli siriani e gli “Assadisti” stava degenerando in un fervento religioso sempre più coordinato, aveva chiuso le sue dighe. Trovandosi ad una altitudine maggiore rispetto al territorio siriano, ovvero a monte del bacino idrografico che alimenta alcuni Paesi limitrofi, tra cui la Siria, ha prosciugato il lago artificiale Assad (il più grande bacino lacustre artificiale siriano, formatosi dopo la costruzione della diga di Tabaqa nel 1973 lungo il tratto siriano del fiume Eufrate), principale fonte idrica del “califfato”. Come risposta l’ISIS, che aveva stabilito la sua capitale nei pressi di Raqqa e non ha ritenuto sufficienti i miseri 222 metri cubi d’acqua al secondo riversati dalla Turchia, ha iniziato a minacciare una rappresaglia per mezzo degli stessi strumenti. Abu Mosa, portavoce jihadista, aveva minacciato che avrebbe chiuso le dighe. E così infatti è stato. Dal luglio 2014 i miliziani dell’ISIS hanno preso il controllo dei fiumi Tigri ed Eufrate, chiudendo i rubinetti che dissetavano gli “eretici” sciiti dell’Iraq. Nello stesso modo hanno assetato i cittadini di Aleppo, che si sono visti costretti ad assumere acqua da fonti non sicure.
Dato che le risorse idriche sono necessarie alle popolazioni locali per irrigare i campi, la guerra dell’acqua del “califfato” islamico sta assumendo toni sempre più drammatici. Nei mesi scorsi, i seguaci di Abu Bakr, con lo scopo di assetare un villaggio di sciiti, hanno chiuso la diga di Falluja, facendola però straripare, causando la morte di oltre 4000 sostenitori dello stesso “Califfo”. Non solo ma, oltre al controllo delle dighe, hanno promosso anche un’opera di deviazione di due fiumi nella zona Balad Ruz, nella provincia di Diyala, inondando nove villaggi.
Appare evidente, dunque, come il controllo dell’acqua possa portare all’eccidio su vaste aree, così come anche il controllo delle fonti energetiche. Utilizzando la carestia come strategia, i miliziani dell’ISIS hanno infatti privato dell’elettricità, necessaria per pompare l’acqua dai pozzi, diversi villaggi curdi. Finché gli Stati Uniti non si decideranno ad intervenire concretamente per liberare le dighe e i fiumi mediorientali, difficilmente potranno vantarsi d’aver preso parte ad un vero soccorso umanitario.


perchè salvare le piccole banche

In Svizzera ci sono 327 istituti bancari, divisi tra pubblico e privato. Le ricchezze del paese, e degli stranieri che versano il denaro da noi, sono suddivise in molte casseforti. Quindi, nel caso del crollo di un istituto bancario, l’economia del paese non crolla.

 Ma la Banca Centrale Europea vorrebbe il monopolio assoluto del denaro, perciò sta cercando di far chiudere tutte le piccole banche indipendenti.
Le banche Svizzere nel 2009 hanno generato 121’700 impieghi a tempo pieno, che vuol dire ben il 4% della manodopera totale occupata nel paese.

 Esse sono importantissime, e si stima che esse amministrino circa il 27% dei capitali mondiali privati ed istituzionali. Attualmente i due colossi sono l’UBS e la Credit Swiss, che funzionano perlopiù grazie al settore del private banking.

Recentemente, però, da Bruxelles stanno venendo emanate una serie di decreti legislativi che rendono sempre più complicate la creazione ed il mantenimento delle piccole banche private. L’Europa Unita, che tende a voler monopolizzare ed omogeneizzare merci, persone e capitali, sta uccidendo le piccole banche per poter al meglio dominare e controllare il suo impero. La banca più grande dell’EU era la nostra, ma di recente è stata sorpassata dalla Deutsche Bank. Adesso che la Germania ha in mano la più grande cassaforte d’Europa, si sta impegnando a distruggere quelle degli altri paesi per avere il controllo assoluto sulle finanze di tutti.

 Pur essendo l’UBS nel nostro paese è importante che non diventi troppo potente e che non distrugga la microconcorrenza, perchè in caso fallisse porterebbe l’intera Svizzera nel baratro. Il nostro paese, per restare stabile ed inespugnabile, deve evitare di perdere quel fitto sottobosco di banche che gli ha permesso di non soccombere alla crisi.

È per questo che al fine di preservare il nostro paese bisognerebbe cercare di difendere le piccole banche. Per combattere la dittatura dell’EU bisogna attuare una politica protezionista e cercare di proteggere il piccolo mercato locale e le piccole banche nostrane.

Liliane Tami

http://www.mattinonline.ch/lunione-europea-vuole-massacrare-le-piccole-banche-svizzere-berna-difendera-migliaia-di-lavoratori-o-soccombera/

martedì 9 dicembre 2014

Disinformazione in guerra

Ieri l’esercito regolare libanese ha arrestato uno dei figli del califfo Abu Bakr al Baghdadi ed una delle sue mogli. Sono stati bloccati dai servizi d’intelligence dell’esercito mentre tentavano di attraversare un valico di frontiera per entrare in Libano dalla Siria utilizzando documenti falsi. I parenti del dittatore del Califfato sono stati portati presso al ministero della difesa a Yarze, sulle colline ad est del Beirut. È molto probabile che in questo preciso istante stiano venendo sottoposti ad un interrogatorio torchiante che non esclude metodi di tortura psicologica e fisica, cosa totalmente legittima in caso di guerra.
La moglie di Abu Bakr, essendo siriana, possiede informazioni importanti inerenti il Fronte al Nusra, la branca siriana di Al Qaeda che recentemente ha rapito ed ammazzato oltre una trentina di poliziotti regolari siriani. La notizia, riferita dal quotidiano As Safir, ha voluto mettere in luce che la cattura dei due ricercati ha potuto avere buon fine grazie al coordinamento delle forze militari nazionali con i servizi segreti stranieri. Più che il gesto della cattura di due individui ciò a cui mira la propaganda anti-islamica è l’indebolire l’insorgenza dello stato dalla bandiera nera facendoli sentire nel mirino di tutti i reparti speciali del mondo.
In guerra la propaganda è fondamentale al fine di demoralizzare psicologicamente gli avversari ed indebolirli sul fronte morale. A riguardo è importante anche riferire che la giovane Gill Roserberg , prima donna arruolatasi nelle truppe curde per combattere l’avanzata del califfato, è in realtà viva e libera. Nonostante il Corriere della Sera abbia annunciato la sua cattura quest’oggi la giovane, nata in Canada, trent’un anni fa, esperta di armi ed istruttrice dell’esercito, ha postato sul suo profilo FB che sta bene.
Questo genere di notizie, che mettono in luce le vicende di un singolo personaggio vittima del conflitto, hanno l’unico scopo di creare dei “ Simboli” per facilitare la comprensione e l’elaborazione della guerra. È importante quindi assumerli per ciò che sono e, come ne caso di James Foley o il cosiddetto Angelo di Kobane, evitare di trasformarli in eroi. I militi ignoti che muoiono a centinaia tutti i giorni vengono oscurati da questi simboli, ed al lettore medio viene fatta dimenticare la tragedia della guerra: ossia il lutto di civili innocenti costretti ad imbracciare le armi.
Liliane Tamihttp://www.mattinonline.ch/la-guerra-non-porta-eroi-ma-solo-la-morte-di-innocenti/


Come diventare mercenario a Kiev

Stanco della tua vita quotidiana? Insoddisfatti del lavoro? Desideri diventare un eroe ed prender parte alla storia? Con un click puoi arruolarti all’esercito di combattenti ucraini!
A dipendenza della tua fede politica puoi scegliere se andare a combattere coi nazisti patrioti Ucraini, e la cosa ti converrebbe perchè saresti stipendiato dalla NATO. Attualmente in Ucraina vi sono 5 unità paramilitari ( Aidar, Azov, Donbass, Dnepr-1 e Dnper-2) composte da volontari di tutta Europa ed aggregati assieme dalla Guardia Nazionale Ucraina. Non sai usare un Ak-47? Non sai fare il Water Boarding? Nessun problema! Gli istruttori sono pagati per insegnare ai civili ad usare le armi in pochi giorni.
L’assistenza alla formazione è uno dei principali aiuti che l’Ucraina sta ricevendo dalla Nato. Grazie a poche settimane di esercitazioni proatiche, imparerai le tecniche dei Navy Seals e della Delta Force. Sul seguente sito , nella sezione “ Contatti”in cirillico, potete trovare gli indirizzi a cui inviare il curriculum per la propria candidatura al massacro. Il PDF che scaricherete vi spiegherà tutto. http://vv.gov.ua/.
Avrete modo si stuprare i civili indipendentisti e di sfogare la vostra rabbia repressa attraverso atti terroristici che andranno ad ingrassare la pancia della Banca Centrale Europea.
Ben più sfigati sono invece i miliziani indipendentisti che combattono autonomamente per la libertà. Alle loro spalle vi è Putin, che possiede il più potente esercito del mondo e che schiacciando un semplice bottone potrebbe cancellare l’Europa dalla faccia della terra. Ma, ovviamente, Putin non ha nessuna intenzione di scendere in campo a sterminare i civili con armi troppo potenti, perciò lascia che i volontari filo-russi combattano da soli, senza coinvolgere istituzioni internazionali. Se vuoi quindi arruolarti alle Milizie Popolari del Donbass( NOD) puoi farlo iscrivendoti al social network russo https://vk.com/. Da li poi , grazie all’apposita pagina, potrai risalire ai gruppi di volontari che mossi da compassione vanno ad aiutare quei poveri cristi che cercano di fermare l’esercito dell’Unione Europea. Comprare un biglietto per il fronte- senza ritorno- è molto facile. Ma attento a sceglier la parte giusta…
Liliane Tami

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