Venerdì 8 maggio Roberta Rocco, sovrintendente della
Polizia di Stato in servizio alla Questura di Genova, ha presentato il suo
libro intitolato “ Manuale di sopravvivenza per papà separati”. La
presentazione del libro, e soprattutto della tematica, è stata arricchita anche dagli interventi di
Igor Iezzi (Segretario della lega Nord di Milano), di Antonio Saggese (
consigliere della Lega Nord e vice presidente dell’associazione papà separati)
e di Fabrizio Fratus, sociologo.
Il problema: Uomini troppo poveri per mantenere
le ex-mogli ed i figli
Igor Iezzi, che ha aperto
il dibattito, ha messo subito in luce il problema: la nuova povertà, sempre più
frequente, tende a colpire anche la classe sociale cosiddetta “media” e gli
uomini separati che devono provvedere a mantenere i figli e le ex-mogli non
sono più i grado ci far fronte a tutte le spese. Per eludere questo dramma sociale, che sempre più
spesso costringe uomini disperati ad adottare soluzioni estreme, come l’andar a
vivere in automobile o tornare a casa dai “nonni”, bisogna creare leggi adeguate, come ad
esempio il diritto alla bigenitorialità o l’affido condiviso.
I numeri: 1'000'000 di papà vittime del sistema
in Lombardia
Antonio Saggese,
consigliere Regione Lombardia, ha evidenziato la portata del dramma che vivono
costantemente i genitori non-affidatari: solo in lombardia, che conta 10
milioni di abitanti, un milione di famiglie è divorziata. Ciò significa che due
milioni di adulti ne sono direttamente coinvolti. Calcolando che una famiglia
ha 1,5 figli a testa, il totale delle persone che devono affrontare questa
situazione, sia come bambini che come genitori, sono ben 3,5 milioni, ossia più
di un quarto di tutti gli abitanti.
La soluzione sociale
La Lega Nord ha chiesto un
fondo sociale di 500 milioni di euro allo stato centrale per poter aiutare i
papà bisognosi. Come ha ribadito più volte Antonio Saggese, la Lega Nord
vorrebbe che lo stato sociale desse 400
euro al mese, per almeno 6 mesi, alle famiglie spezzate che versano in
condizioni economiche particolarmente fragili. Bisognerebbe anche desumere
questi soldi dall’ISE, perchè i soldi che il papà deve dare alla ex-moglie ed
ai figli gli vengono anche regolarmente tassati, come se ne facesse uso
personale. Inoltre si vorrebbe introdurre l’assegno peritativo, che permetta di
controllare il conto-corrente della madre. Accade troppo spesso che l’ex-moglie
sperperi in spese accessorie i soldi che dovrebbero essere invece investiti per
la tutela, gli alimenti e la formazione dei figli.
Case occupate ed alberghi ai clandestini?
Il papà separato deve
lasciare la casa di sua proprietà alla moglie ed ai figli. Pur vivendo con un
reddito minimo non gli è consentito però fare richiesta per farsi inserire
nella graduatoria delle case popolari, giacché risulta comunque già
proprietario di una casa. Il genitore separato non può partecipare al bando per
le case popolari, e questo lo costringe a tornare, sempre più spesso, a vivere
dai “nonni”. Se è sfortunato, il genitore non-affidatario che possiede una casa
ma non ne ha disponibilità è costretto a vivere in automobile o alla Stazione
Centrale di Milano.
La soluzione burocratica
La lega Nord vuole
modificare il bando dell’assegnazione della casa, al fine che anche il papà
sfrattato possa prendersi i punti che merita in graduatoria. Per cercare di
ottenere delle facilitazioni in questo senso è bene anche informarsi e chiedere
l’assegnazione in deroga al comune.
Il manuale di sopravvivenza
Vincenzo Sofo (consigliere
di Zona 6 di Milano) moderatore del dibattito,
ha voluto chiedere all’autrice del libro perchè lei, donna, si fosse
occupata di questa tematica prevalentemente maschile.
Roberta Rocco: L’autrice
Roberta Rocco, poliziotta
che dal 2012 è abilitata all’esercizio
della professione di avvocato, ha risposto che ha scelto di aiutare i papà
divorziati con questo manuale d’istruzioni per sopravvivere al divorzio per due
motivi: la prima ragione è che anche
lei, donna (felicemente) divorziata con
una bambina piccola, si è accorta di
quanto, oggettivamente, sia ingiusta e discriminante la legge nei confronti del
papà. In secondo luogo lei lavora in un ambiente prevalentemente maschile e
stando tante ore in automobile coi colleghi papà divorziati...si è resa conto,
da amica e confidente, delle tragedie morali/economiche in cui vivono e a cui
devono far fronte. Lo stipendio di un agente di polizia non è tra i più alti, e
dover mantenere dei bambini ed una moglie dopo al divorzio, non potendo nemmeno
più vivere a casa propria, diventa una lotta alla sopravvivenza quotidiana.
Legge 54 del 2006: Più diritti, parità e
giustizia per i papà separati
Nel libro è spiegato che
vi possono essere diversi modi per ridare dignità ai genitori non affidatari:
ad esempio l’affido condivido, il principio di proporzionalità e l’attuazione
legislativa delle pari opportunità. Tutte queste belle cose sono ben spiegate
nella legge 54 del 2006 che si occupa delle seprazioni. Però pochi genitori non
affidatari ne sono a conoscenza e quindi, dopo aver firmato un rovinoso accordo
di divorzio consensuale, finiscono in situazioni economiche drammatiche perchè
non sono a conoscenza dei loro diritti. La legge 3 del 2012 ha proposto anche
l’introduzione di un assegno per ridimensionare i debiti.
P.A.S: Parental Alienation
Syndrome
Può capitare che il genitore affidatario,
spesso la madre, inconsapevolmente, faccia il lavaggio del cervello ai figli
facendogli credere che il padre è un mostro/ un nemico. La P.A.S, sindrome di
alienazione parentale, è un disturbo che è stato individuato nel 1984 dallo psichiatra Richard Gardner che però in
italia non è ancora riconosciuto. Per
far fronte a questo problema è fondamentale che le donne si rendano conto che
si, esistono uomini che sono pessimi mariti, ma che al contempo coi figli sono
ottimi padri. In caso di divorzio la donna può punire il marito
verbalmente senza però coinvolgere nei
suoi sfoghi emotivi i figli, perchè loro hanno bisogno di vedere la figura del
padre essere mantenuta intatta. Inoltre
accade molto spesso che le ex-mogli usino i figli come arma, trasformandoli in
strumenti con cui ricattare i padri. “ Se non mi dai i soldi non ti faccio
vedere tuo figlio” è la frase con cui si compie l’omicidio morale di un papà
col cuore infranto.
La genealogia del male
Fabrizio Fratus,
sociologo, ha concluso il dibattito
dimostrando come una concezione filosofica e morale della vita possa avere drastiche
ripercussioni sulle strutture della società. L’individualismo esasperato che
s’è affermato all’inizio del 1900 ci ha portati ad una visione egoistica tale
da trattare il prossimo come una merce e non più come una persona. Ciò comporta
la morte di una società che si basa sui
legami duraturi tra persone. Come diceva
Aristotele, alla base della Polis deve esservi il nucleo della famiglia. Gli
individui disumanizzati , in quanto
strappati dal loro contesto famigliare, vengono mercificati e non possono che
instaurare tra di loro delle relazioni “usa e getta” . Nel 1970 per soddisfare quest’esigenza sociale di libertà, data dall’egoismo e dalla
volontà di de-responsabilizzazione, è
stata creata la legge per il divorzio. Di fatto, quella che doveva essere una
benedizione, si è mutata in una condanna:
ha inaugurato il picco del calo demografico.
Liliane Tami
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