L’orso Russo non vuole il guinzaglio
degli USA
In
questi ultimi giorni Putin ha tenuto diversi discorsi di chiusura dell’anno
2014. I punti fondamentali toccati dalle sue arringhe sono 3: La questione inerente la Crimea, la questione
delle relazioni estere con l’europa e la recessione economica.
Sulla
Crimea niente di nuovo. Questo pezzo di terra è, come anche la cecenia(in
guerra oramai per l’indipendenza dagli anni ‘90) oggetto di interesse per la
Russia e quindi non può essere abbandonato. A riguardo, Putin ha detto che
quella terra “ è sacra” e che gli USA non devono pretendere di metterci attorno
il loro filo spinato. Ha, con dispiacere, detto che l’Occidente ha eretto un
altro Muro di Berlino «virtuale» contro la Russia. «Il muro di Berlino è crollato,
ma si costruiscono nuovi muri nonostante i nostri tentativi di collaborare.
L’espansione della Nato non è forse un muro, un muro virtuale?».
Sulla
questione dei rapporti USA-RUSSIA il presidente ha dichiarato che andrebbero
favoriti. La Russia avrebbe piacere ad intrattenere una relazione serena col “ blocco
occidentale” al fine di facilitare gli scambi economici. Adesso infatti si sta
impegnando a stringere rapporti anche con altri paesi amici, tra cui i famosi
“BRICS”.
Per ciò che riguarda la politica interna
:
Dal
1998 l’economia russa non è stata mai messa così male. La svalutazione del
rublo, causata dall’abbassarsi del prezzo del petrolio e dalle sanzioni, ha
fatto perdere 140 miliardi di dollari al paese. avrà conseguenze tremende :
Come dice Putin, quest’anno bisogna aspettarsi “ Lacrime e Sangue”.
Le 3 strategie per migliorare l’economia
interna:
Innanzitutto
verrà proposta l’amnistia fiscale: tutti i capitali russi all’estero verranno
rimpatriati. Si stima che solo quest'anno gli oligarchi abbiano portato fuori
dalla Russia circa 100 miliardi di dollari.
In seguito, Putin ha deciso di congelare la
pressione fiscale alle imprese per quattro anni. Per finire, è stato deciso che
la banca centrale non potrà sprecare le riserve in valuta estera per sostenere
l’inflazione del rublo.
Grazie
a queste strategie economiche la Russia potrà risollevarsi molto in fretta
nonostante le oscillazioni del mercato.
Nei primi 10 mesi del 2014 il Pil
del Paese è cresciuto dello 0,6-, e si intende incrementarlo ancora attuando
nuove strategie economiche.
Ciò
che infastidisce maggiormente l’Orso Russo non è la crisi, bensì il Serpente degli
Stati Uniti che lo vuole mettere al guinzaglio.
Liliane Tami
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