martedì 31 marzo 2015

Tsipras al Cremlino: Il momento di scegliere


 Alexis Tsipras è sempre stato euroscettico ma non ha mai affermato la volontà di uscire davvero dall'Euro. Come ha detto il 15 settembre alla Fiera di Salonicco, la Coalizione della Sinistra Radicale vorrebbe trovare dei compromessi con l'Unione Europea e mantenere l'Euro. Ma l'incontro con Putin della prossima settimana potrebbe spingerlo ad assumere una vera posizione anti-europeista.

 Tsipras ha affermato all’agenzia stampa “ TASS”che l'8 Aprile andrà a Mosca a discutere con Putin. E, se l'Unione Europea non si deciderà a sostenere i suoi programmi "moderati", potrebbe decidere di far davvero uscire la Grecia dalla moneta europea.

Durante l’incontro con Putin si discuterà delle sanzioni contro la Russia, che si sono rilevate essere molto dolorose per l’intera europa. Il premier greco vuole promuovere una partnership tra i due paesi, perchè la Grecia ha bisogno di esportare i propri prodotti agricoli alla Federazione Russa.

 Inoltre ha affermato che “ dopo che i governi precedenti "non hanno fatto quello che avrebbero potuto fare per evitare questa politica di sanzioni, a mio parere, senza senso".

Oltre che l’economia il partito greco SYRIZA vuole affrontare anche la questione militare: sarebbe giusto, e detta sua, includere la federazione Russa all’interno del nuovo disegno di sicurezza Europeo.

lunedì 30 marzo 2015

Grillo & Tsipras: strumenti di distrazione


Tsipras e Beppe Grillo: due rivoluzionari col guinzaglio

Il  documento sottostante dimostra che Grillo è supportato dalla CIA e dal Dipartimento di Stato Americano. Come Tsipras Grillo ha la funzione di raccogliere tutti quei voti di “ ribelli” che vorrebbero opporsi all’Unione Europea ...per renderli inoffensivi. 

Di fatto, il Movimento Cinque stelle e Coalizione della Sinistra Radicale sono solo delle spugne con cui assorbire quei voti che se andassero ad ingrossare i partiti “pericolosi” potrebbero incrinare una volta per tutte il sistema voluto dalla Commissione Trilaterale e dalla Banca Centrale Europea.

Alexis Tsipras è contrario all’eurocrazia in Europa, ma a differenza di Alba Dorata non ha mai preso in considerazione l’ipotesi di uscire DAVVERO dall’euro. Il programma di ricostruzione nazionale che Tsipras ha presentato lo scorso 15 settembre alla Fiera di Salonicco diceva che avrebbe garantito la fine della crisi umanitaria in Grecia, la rivitalizzazione dell’economia ed il rilancio dell’occupazione e la riforma del sistema politico. Il programma di Syriza, fin da subito, NON HA MAI FATTO ALCUN accenno all’ipotesi di uscita della Grecia dell’euro, nonostante fosse forte la sua propaganda antieuropeista.  Lo  stesso Tsipras, quando intervistato, ha più volte negato di voler percorrere questa strada!


Da quando è diventato Primo ministro della Grecia, il 26 gennaio 2015, il  bel programma di SYRIZA sembra essersi persino raddolcito per il bene della stabilità dell'Unione Europea, eppure la propaganda Anti Europeista prosegue selvaggia. Se i  36,34% dei voti e 149 seggi di Syriza fossero andati invece a sostenere Alba Dorata la Sovranità Nazionale della Grecia non solo avrebbe trionfato, ma anche messo in ginocchio una volta per tutte l’unione Europea.

In italia col Movimento 5 stelle, uno specchietto per allodole, è accaduta la stessa cosa. Alle elezioni europee del 25 maggio 2014 il Movimento 5 Stelle deteneva ben il 21,15% degli elettori, pari a 5.807.362 persone, ed ha ottenuto così 17 seggi al parlamento europeo. Se tutti questi voti fossero andati invece alla Lega, certamente la TROIKA oggi non sarebbe così potente ed anche il progetto di Marine Le Pen di uscire dalla NATO sarebbe stato ascoltato da più persone. 







Porno Ricatti- Le truffe sul web


VIDEO-- http://www.giulamaschera.tv/?p=387

Attenzione a chi contatatte via Facebook!

Dietro al profilo simpatico di una ragazza arrapante potrebbe esserci in realtà un gruppo di ragazzi che vi prende in giro e vi vuole ricattare. Facendo finta di sedurvi –e  ridendo alle vostre spalle- questi truffatori vi chiedono il contatto di skype e poi vi mostrano il video di una bella ragazza. 

Manipolandovi con frasi sexy e giocando con stereotipi eccitanti vi inducono a tirarvi giù i pantaloni… e poi filmano tutto !! Una volta che hanno un bel primo piano del vostro apparato riproduttivo vi minacciano di metterlo sulla bacheca dei vostri amici o della vostra ragazza….a patto che voi non gli pagate 300 euro. Questo genere di cyber bullismo, estremamente meschino, adesso sta spopolando. È necessario stare molto attenti e pensarci bene prima di cedere a tentazioni sexy on-line. Se vi dovesse capitare questa situazione imbarazzante e scomoda ricordate comunque di avvertire la polizia: i criminali possono essere facilmente acciuffati e puniti, voi non ci perdete soldi e proteggerete le altre ipotetiche vittime che potrebbero venir dopo di voi.





sabato 28 marzo 2015

Tra Salvini e Marine Le Pen: Intervista a Philippe Vardon

https://www.youtube.com/watch?v=PKnDF3ZyOhs

 il 28 febbraio 2015 Il Talebano ha organizzato una conferenza con Matteo Salvini, Pietrangelo Buttafuoco, Pegida, Bloc Identitaire, Generazione Identitaria, Riva Destra e tanti altri gruppi di giovani motivati ad impegnarsi per rendere l'Europa un paese migliore.

Intervista a Philippe Vardon, leader di Bloc Identitaire in Francia . Si ringrazia Il Talebano per l'organizzazione dell'evento.




Consiglio: se ci provate con una persona, non parlate di scarafaggi...


http://www.giulamaschera.tv/?p=421

Cosa accade se durante uno Speed Date,,,, ammaliate la vostra ipotetica anima gemella parlando di SCARAFAGGI?
Ecco l'esilarante video!

( eh si, il mondo dei mass media può essere usato anche per proporre servizi divertenti e non solo informativi!)

giovedì 26 marzo 2015

Serghei Markhel: testimonianza dall'ucraina

Incontro con Serghei Markhel: 
Dal rogo di Odessa dell’anno scorso all’associazione Global Rights of peaceful people 

http://www.mattinonline.ch/incontro-con-serghei-markhel-dal-rogo-di-odessa-dellanno-scorso-allassociazione-global-rights-of-peaceful-people/
Dinamiche politiche: Nazisti europeisti contro democratici indipendentisti  
L’ucraina è divisa in due. Da una parte si i nazionalisti di stampo nazi-fascista che vorrebbero unirsi economicamente al totalitarismo della banca Centrale Europea, e dall’altro lato ci sono invece i sostenitori della democrazia, dell’indipendenza e dell’autodeterminazione dei popoli che vorrebbero che l’Ucraina resti una Nazione Sovrana entrando a far parte della federazione Russa.

Quella serie di sanguinosi scontri noti col nome “ Euromaidan” sono iniziati la notte del 21 novembre 2013, quando il governo democratico ucraino ha annunciato di non volersi annettere economicamente al mercato di libero scambio europeo. Le proteste filo-europeiste sono state combattute a suon di molotov  e Napalm dalle milizie naziste  del Pravi Sektor, addestrati dai militari della NATO.

Il fatto più grave: Il rogo di Odessa del 2 maggio con vittime filorusse 
Serghei Markhel è stato testimone al massacro  di Odessa del 2 maggio scorso, uno dei tanti conflitti  a ferro e fuoco che hanno messo in ginocchio la popolazione ucraina.  Le cifre in internet parlano di 38 vittime, i testimoni affermano che vi erano circa 300 cadaveri carbonizzati. I giornali occidentali hanno detto che si è trattato di un incendio doloso che ha ucciso i presenti all’interno della casa dei sindacati. Di fatto la realtà è un’altra.

Le dinamiche: Soldati nazisti del Pravy Sektor che intrappolano persone in un edificio
A fine pomeriggio la piazza di fronte alla Casa dei Sindacati di Odessa si è riempita di manifestanti. Le proteste, inizialmente pacifiche, sono poi degenerate quando il Pravi Sektor neo-nazista ha cominciato ad appiccare fuoco al pattume di fronte all’edificio. 

Con l’inganno, e grazie ai sobillatori che fingevano di voler aiutare i manifestanti anti-europeisti, le persone sono state attirate all’interno dell’edificio. Gli impiegati della struttura pubblica erano già riversi al suolo col cranio sfondato dalle bastonate.
 Prese dal panico le persone si sono accalcate ai piani alti della struttura, per sfuggire alle fiamme che sembravano divorare la piazza e l’entrata. I combattenti nazisti allora sono entrati in gioco: Massacrare le persone chiuse come topi nella Casa del Sindacato è stato un gioco facilissimo.

Come testimoniano le fotografie e come ha ben descritto Serghei Markhel l’edificio NON È bruciato, ma hanno bruciato solo i manifestanti scappati dalla piazza che cercavano rifugio. I soldati, vestiti da civili, armati di NAPALM e lanciafiamme hanno bruciato le persone.I corpi infatti risultano bruciati soprattutto sul viso, dove è stato indirizzato il getto di fiamme, e sulle mani, perchè mentre morivano cercavano di togliersi le fiamme dalla testa.

Serghei Markhel, sopravissuto al massacro. Ora  dirigente e coordinatore di Global, Rights of peaceful people. Serghei Markhel, attivista del movimento ucraino di resistenza antifascista "Kulikovo pole", dopo a  questo evento tragico ha deciso di scappare dall’Ucraina per raggiungere la Crimea, terra che dall’11 marzo ha potuto finalmente sancire il proprio statuto autonomo.
La Crimea da quando è diventata parte della Federazione Russa ha vissuto un vero e proprio boom economico. Come dice Serghei “ Lo stato sociale è molto migliorato e, rispetto ad un anziano ucraino, l’anziano di crimea può godere finalmente di una pensione decente. Anche le infrastrutture pubbliche grazie alla federazione Russa sono molto migliorate,e nel giro di qualche anno si potrà beneficiare di acqua potabile in tutta crimea e di strade nuove.” Dopo al trauma vissuto ad Odessa ha deciso di impegnarsi al massimo per difendere i cittadini dell’Ucraina che si vogliono ribellare all’Unione Europea. Il suo impegno l’ha portato a fondare l’associazione Global Rights of peaceful people, che, tessendo un network d’informazioni in tutta Europa, mira a liberare tutti i popoli e le nazioni sovrane dalla minaccia nazista ed europeista che, ad Odessa, è costata la vita a centinaia di persone. 










http://www.ticinolive.ch/2015/03/26/2-maggio-2014-il-terribile-rogo-di-odessa-di-liliane-tami/

mercoledì 25 marzo 2015

Salvini e Bloc Identitaire

https://m.youtube.com/watch?v=PKnDF3ZyOhs intervista a Philippe Vardon, leader di bloc identitaire in Francia . Si ringrazia Il Talebano per l'organizzazione dell'evento !

martedì 24 marzo 2015

Mille Patrie unite contro l'impero della BCE

Un’europa composta da Mille Patrie

Matteo Salvini, Generazione Identitaria, PEGIDA , Front National: il progetto Mille Patrie, messo in atto da “ Il Talebano”, vuole coordinare tutti i movimenti europei contro il nemico comune: il Liberismo dell’Unione Europea.  La grande lotta al mondialismo, all'impero delle multinazionali americane, alla globalizzazione selvaggia ed al monopolio della BCE deve essere attuata in modo pacifico, culturale e politico, perchè l'Eurogendfor si sta già preparando a combattere con la violenza quegli stessi militari che combatteranno per la loro Sovranità Nazionale.


L’UE sta raccogliendo sempre più malcontenti. Le ultime elezioni amministrative francesi hanno annunciato il funerale della sinistra europeista: il Front National di Marine Le Pen, forte di ben 5 milioni voti, si è rivelato essere il primo partito francese ed il primo partito europeo avverso alla NATO. In Olanda troviamo Il Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia guidato da Geert Wilders, che ha anche diretto il film Fitna in cui denuncia l’islam moderato. InIinghilterra troviamo l’United Kingdom Independence Party guidato da Nigel Farage ed in Grecia le realtà euroscettiche si dividono tra estrema destra ed estrema sinistra, che però paiono entrambe essere unite dallo slogan No-Global”.



Un fenomeno popolare e spontaneo

 Oltre i grandi partiti politici il disprezzo popolare nei confronti dell’Unione Europea si sta estendendo anche alle fasce più undergroud della popolazione: Dai no-global di strada agli intellettuali hipster filo-Russi che popolano i salotti, sempre più gente avverte la necessità di alzare la testa e protestare.  Si sta creando in tutto occidente, con la simpatia di Putin, un network tra diverse realtà identitarie e patriottiche che vogliono coordinarsi contro all’impero economico della BCE che, col suo TTIP; vuole privarci della democrazia diretta rendendoci un’appendice economica degli USA.

Sempre più associazioni indipendentiste  esigono l’autonomia e l’autodeterminazioni di diverse realtà, ed oramai i limiti di destra e sinistra sono stati varcati. 
Géneration Identitaire e Bloc Identitaire in Francia, PEGIDA  (seguito da Pegada, l’omonimo movimento anti-USA), Sovranità, Casa Pound, Riva Destra, l’associazione Lombardia Russia, l’intellettuale Dissidente e  Das Andere sono solo alcuni di quei focolai di rivoluzione che stanno animando l’occidente.

Il futuro voluto  dai socialisti, del PD e dei filoeuropeisti  è quello in cui saremo tutti schiavi omologati governati dalla BCE  e dalle multinazionali che vogliono abbattere le dogane , non per filantropia bensì per permettere al capitalismo americano di funzionare meglio. E tessendo relazioni sempre più fitte tra le diverse “ mille patrie” d’Europa, il futuro sarà migliore.

Liliane Tami


lunedì 23 marzo 2015

La repubblica Italiana recluta spie tra gli studenti universitari

Oggi, presso l’università Cattolica del Sacro Cuore, si è tenuto un convegno sul ruolo dell’intelligence per la sicurezza della repubblica. Le due sale del convegno erano  piene: ciò significa che il pubblico, perlopiù composto da giovanissimi, è desideroso di avvicinarsi a questo mondo spesso sconosciuto.  Per molti questo appuntamento, arricchito anche da un formulario da compilare, è stato il primo approccio al mondo dei servizi informativi.

  Le future spie della repubblica italiana , alcune appena ventenni, tenevano in mano con orgoglio il numero offerto di Gnosis: in aula non si faceva segreto del fatto che il paese necessita di specialisti in questo settore. Il clima geopolitico teso costringe a reclutare sempre più personale di questo tipo. Molti gli studenti di lingue, scienze politiche o facoltà trattanti le pubbliche amministrazioni, nonostante Franco Anelli, magnifico rettore dell’università, abbia detto che sono preferiti i laureati  in materie specifiche, come ad esempio biologia, chimica, medicina, ecologia  ed  energie rinnovabili. ( un-official cover)

Giampiero Massolo,  Direttore Generale Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza, ha detto che lo spin-off della globalizzazione è negativo per il sistema delle intelligences e, come ha anche confermato Riccardo Redaelli 
Direttore del Centro di ricerca sul Sistema Sud e il Mediterraneo Allargato, l’idea di un’unica intelligences europea è bella ma difficoltosa da attuare. Le minacce nei confronti di un paese ( che possono venire dalla stampa, dalle aziende/multinazionali o dal cosmo cibernetiche) sono strettamente connesse alla Sovranità Nazionale quindi, nonostante i claudicanti tentativi dell’Unione Europea di unificare tutto, questo progetto potrebbe non funzionare al meglio. Inoltre, evidentemente, una società multietnica, multiculturale e multirazziale, parafrasando Redaelli, è difficile da analizzare e quindi bisognerà “ stringere i bulloni”.

http://www.unicatt.it/eventi/events-Intelligence_loc.pdf

https://www.sicurezzanazionale.gov.it/sisr.nsf/documentazione/la-legge-1242007-in-breve.html



Russia e Crimea : Due grandi opportunità per le nostre imprese


Dall’11 marzo 2014 la Crimea è diventata una repubblica Autonoma  ed attualmente è in forte crescita.  Da quando uno stormo di Falcon 20, negli anni 90, ha portato illecitamente in America  le bombe atomiche dell'Ucraina, mai s'era visto un momento così prolifico per la Crimea.  Il governo Russo, per aiutarla a svilupparsi, si imp
egna ad agevolare gli imprenditori occidentali che vi vogliono andare ad investire. Approfittiamone!

Venerdì 20 marzo, a Milano,  l’associazione Lombardia Russia di Gianluca Savoini ha permesso un incontro tra i ministri di Crimea ed i maggiori imprenditori italiani.  Gli ospiti d’eccellenza erano Matteo Salvini,  il vice ministro per lo viluppo della Crimea, il Ministro per lo sviluppo economico ed il segretario particolare del ministro per lo sviluppo  della Crimea. Salvini ha affermato  che tra Crimea e Lombardia vi sono molte analogie a livello territoriale e che entrambi i paesi hanno bisogno di più investimenti nel settore agricolo. In Crimea, a differenza dell’Italia, gli imprenditori che vogliono dedicarsi al settore agroalimentari non sono distrutti dalle tasse e, soprattutto, oltre che trovare un mercato in forte crescita, sono anche agevolati da una serie di programmi proposti dal governo Russo.

Claudio d’Amico, responsabile della Lega Nord per i rapporti con i partiti esteri, ha esposto i motivi che rendono la Crimea un territorio così allettante per gli imprenditori italiani. Innanzitutto l’ambiente: il suolo collinoso , verdeggiante e rigoglioso è favorevole per tutte le attività strettamente interconnesse con la natura, come  il settore turistico e quello agricolo. Il governo Russo, infatti,  vuole rendere la Crimea un polo d’attrazione, perciò si sta impegnando a promuovere il turismo. In secondo luogo la Crimea è una repubblica affacciata sul mare, quindi tutte le attività costiere o che necessitano di uno sbocco sul mare a fini strategici sono agevolate.

 Elena Abramova, vice ministro per lo sviluppo della Crimea ( Federazione Russa) ha sottolineato che Simferopoli vanta di un rapporto storico con l’Italia.  Il ministro della cultura in Crimea ha appunto  rivalorizzato l’intreccio storico tra russi di Crimea ed Italiani in una mostra intitolata “ Gli italiani in Crimea”. Dalle flotte genovesi che intrattenevano scambi marittimi con la Crimea  i punti di sintesi ed arricchimento reciproco tra queste due culture sono stati moltissimi e ve ne saranno certamente di nuovi.

Nikolay Koryazhkin, viceministro per lo sviluppo della Crimea ( Federazione Russa) ha confermato che il governo russo vuole impegnarsi a finanziare parte della ripresa economica della nuova repubblica di crimea. Ciò che si produce in Crimea può esser venduto in Russia senza alcun limite, ed è un ottimo modo per raggirare le scomode sanzioni ecomiche imposte dall’Unione Europea. Attualmente, oltre al turismo, il settore dell’ortofrutticola è in espansione e vi sono pochi rischi per gli imprenditori nell’investire in questo ambito. È un mercato sicuro, perchè i beni prodotti attualmente sulla penisola non sono sufficienti a soddisfare la richiesta da parte della Russia. Il settore dei macchinari agricoli è ancora carente, perciò gli imprenditori esperti in questo ambito sono ben graditi. Oltre al mercato agroalimentare anche quello turistico è in netta espansione: Basti pensare che l’ultimo anno 4 milioni e mezzo di turisti russi sono andati a fare il bagno nello splendido mare di Crimea, molto simile a quello greco. L’interesse per le infrastrutture vacanziere è in continuo aumento.

Vadik Tretyakov, segretario particolare del ministro per lo sviluppo economico della Crimea, ha detto che le infrastrutture versano purtroppo in condizioni terribili. Attualmente vi è quindi un intenso programma per favorire lo sviluppo economico:  11 miliardi di euro sono stati investiti per migliorare il sistema pubblico garantendo acqua potabile, energia e trasporti migliori.  Ha  spiegato nel dettaglio come la Federazione Russa aiuterà anche i privati che coglieranno questa grande opportunità lavorativa.
Attualmente è in corso un programma chiamato “development & transportation industry” che prevede:
-Zona economica libera di crimea, che ha iniziato a funzionare nel gennaio 2015
- Agevolazioni fiscali e doganali per importare macchinari industriali senza pagare tasse doganali
-Facilitazione dell’ottenere i visti d’entrata per i partecipanti a questo programma
-da aprile verrà emessa una nuova legge per facilitare la partnership tra ucraini ed italiani
Per far partire una piccola impresa in Crimea e partecipare a questo progetto, grazie alle agevolazioni che permettono di risparmiare fino al 30%, sono necessari solo 3 milioni di rubli, circa 50 mila euro. Fino ad oggi la Russia ha versato 66 miliardi di rubli , quasi un miliardo di euro, per agevolare le start-up nascenti in ucraina.

Chiunque fosse interessato ad approfondire tale tematica, non esiti a cliccare qui  e prendere contatti diretti con l'associazione Lombardia Russia. Vi metteranno in contatto personalmente con chi di dovere.



Liliane Tami

mercoledì 18 marzo 2015

100 città per la famiglia - progetto de Il Talebano

Il 28 febbraio, a Roma, siamo riusciti a dare il via al progetto confederativo Mille Patrie per l’Italia, a  cui stanno aderendo sempre più gruppi e movimenti politici. Accanto a questo progetto, di cui si è parlato in questo articolo http://iltalebano.com/2015/03/03/pegida-e-talebani-a-roma-con-salvini/ abbiamo anche, mediante una conferenza stampa, dato il via  ad una nuova iniziativa intitolata  100 città per la famiglia.
Come ha affermato Vincenzo Sofo, brandendo il ciuffo al vento, la rete che si vuole estendere in tutta Italia al fine  di promuovere la famiglia naturale non è una crociata in nome di valori morali o religiosi, ma un tentativo di  ricostruire una società oramai frammentata che, avendo perso la sua cellula di base, non può che andare verso al tracollo. Gli eventi organizzati da 100 città per la famiglia saranno pubblicizzati con insistenza, a partire da Siracusa, perché è fondamentale che questo network non trovi barriere di tipo geografico, culturale e politico. Oramai nauseati dalle sovrastrutture – termine tanto caro a Marx – e soffocati dai troppi vessilli che sgretolano la politica, noi uomini abbiamo bisogno di ritornare umani e lasciarci andare alle cose più belle e semplici che la natura  ha da offrirci, come appunto la famiglia naturale e l’umana tendenza alla monogamia.
Con Alleanza Cattolica, a Padova, è stata organizzata un’altra serata proprio su questo tema, e già sono state identificate altre 50 città in cui promuovere questo grandioso progetto. Grazie all’aiuto di Riva Destra, Fronte Nazionale per l’Italia e molti altri, si potrà piantare il seme per un futuro migliore a Bergamo, Brescia, Brindisi, Catania e in tante altre città. Lo scorso sabato, a Roma, l’Intellettuale Dissidente ha organizzato un altro incontro interessante con Alain de Benoist proprio su questo tema e questa è un’ulteriore prova di come, a prescindere dalla geografia e dall’orientamento politico, il bisogno d’un ritorno alla famiglia naturale sia avvertito dappertutto. Generazione IdentitariaSpazio Libero Cervantes e tanti altri gruppi stanno portando avanti la nostra stessa idea di base, e noi vogliamo essere un aiuto reale per metterli tutti in sintonia al fine di potenziare la loro voce. Da qui a fine anno, l’obiettivo è quello di riuscire a portare un sorriso alle mamme ed ai papà in cento 100 città diverse. Noi giovani abbiamo tutto il diritto di sognare di farci una famiglia con l’anima gemella con cui con vivere per sempre felici e contenti – ed è questa la consapevolezza che si vuole portare avanti, alla faccia della Moretti e dei politici che ce lo vogliono negare.
L’intervento  del consigliere regionale lombardo Massimiliano Romeo è stato un’esposizione molto precisa della questione. Come in tutti i conflitti la questione sulla famiglia verte attorno a due soggetti: il carnefice e la vittima. Il nemico sono i partiti che, avvalendosi dei mass-media, promuovono la propaganda gender, e le vittime sono tutti quei ragazzini che, in seguito al lavaggio del cervello già fatto nelle scuole, iniziano a  credere a queste menzogne contro-natura. Le scuole pubbliche attualmente sono diventate della fabbriche di uomini-merce  in cui, mediante la propaganda gender insegnata nei corsi sulla sessualità, ai bambini-oggetto è insegnato che si puì usare il corpo come uno strumento con cui provare piacere temporaneo con qualsiasi tipo di partner. La creazione di una società in cui anche l’amore diventa un prodotto usa-e -getta parte proprio dall’indottrinamento dei bambini. La scuola, coi tempi che corrono, farebbe bene ad insegnare educazione civica, e la sessualità dei bambini è una questione che va lasciata alle famiglie.
Per Cristina Cappellini, assessore alla cultura della Regione Lombardia, questa battaglia non deve essere né di destra né di sinistra, bensì portata avanti in nome della democrazia. Il modello di famiglia costituzionale a cui siamo abituati è stata fino alle orgini il cardine della società, ed  ogni tentativo di abolirlo è un modo per distruggere alle basi la nostra civiltà. Il modello classico e naturale dei valori è già in crisi e quindi è fondamentale cercare di salvarlo,  partendo dai genitori per proteggere i bambini. La sessualizzazione precoce della società attuale è infatti malsana per i nostri figli, ed in futuro anche per noi stessi: non possiamo aspettarci che bambini cresciuti impregnati di dis-educazione genderdiventino adulti sani, equilibrati, costanti e responsabili in grado di occuparsi dei loro stessi genitori uno e due. Per avvalorare le sue tesi, la Cappellini ha letto dei documenti di pedagogia scolastica che illustrano come, a detta dello stato italiano, sia giusto insegnare la sessualizzazione precoce già nelle scuola materne. Fin da subito bisogna abituare i bambini alla teoria gender, per poter mettere in atto una trasformazione sociale. Nella scuola dell’infanzia il professore ha il dovere di promuovere la messa in discussione degli stereotipi e di promuovere il cambiamento sociale…in vista di cosa?
Questi manuali, distribuiti agli insegnati ad ai bambini  affermano che le differenze di genere tra maschio e femmina possono anche essere abolita. Ma siamo davvero sicuri che uomo e donna siano la stessa cosa?
Luigi Amicone, direttore de I tempi web ha spiegato che nella martellante – e perversa – propaganda Gender vi sia un tentativo di cambiare i connotati dell’antropologia umana. Ha anche citato Papa Francesco che, in un intervista,  dichiarò che una parte dei soldi dati all’Argentina sono serviti per rifornire le scuole di libri facenti la propaganda gender. A detta sua i  giornalisti hanno  il dovere, a  prescindere dall’opinione, di segnalare che adesso vi è una cultura americana e liberista che cerca di autolegittimarsi scardinando quello che erano le basi della struttura sociale precedente. Inoltre un giornalista deve avere il diritto alla critica e quindi l’accusa di omofobia non dovrebbe nemmeno esser loro imputata, perchè di fatto criticare è un diritto. Chi accetta in modo passivo la culturagender, senza opporsi, senza contrastarla per paura di esser etichettato come bigotto, è complice dell’instaurarsi del  nuovo regime totalitario che vuole far degenerare l’amore in sessualità libera. E tutto questo perché l’amore gender e degenerato  è un prodotto più facilmente vendibile rispetto ad un sentimento duraturo che richiede dedizione e sacrifici. Adesso, paradossalmente, la libertà è diventata la nuova religione e gli eretici che la criticano sono subito messi al rogo con appellativi come “intolleranti” o “omofobi”, vedansi Dolce e Gabbana.  Amicone ha concluso ribadendo che  esiste un diritto umano che viene prima del desiderio dei singoli individui,  e che questa teoria gender non merita l’accettazione acritica che invece sta ottenendo.
Non lasciamo che una minoranza di libertini ci imponga i suoi schemi!
Liliane Tami

lunedì 9 marzo 2015

Chi ha ucciso Boris Nemstov?


Colpito Boris, Ucciso Putin ( Nella foto, Il'ja Vladimirovič Ponomarëv)
Non è ancora chiaro se l’assassinio del 27 febbraio scorso sia stato perpetrato per eliminare un uomo o per  far vacillare un intero paese. Bisogna capire se la Pistola Makarov, in dotazione a esercito e polizia Russa, fosse guidata da una mano mossa dagli Stati  Uniti e puntava in realtà a Putin o se invece mirasse davvero a Nemstov, personaggio estremamente scomodo per le sue inchieste.

Nemstov: Un ficcanaso che voleva la pace tra la Russia e l’Ucraina
Nemstov , 55 anni, che fu vicepresidente sotto Eltsin, era una vera e propria spina nel fianco  sia per il governo che per la malavita russa. Innanzitutto era sgradito a Putin perchè era il leader dell’opposizione politica. In secondo luogo, oltre che essere uno scienziato nucleare, era anche un giornalista ambientalista col brutto vizio di ficcare il naso nelle questioni più losche e pericolose. Ha ricostruito una serie di dossier in cui denuncia le vicende politiche ed ambientali  riguardanti chernobyl, poi ha scritto un testo per criticare la drammatica questione del terrorismo ceceno. Attualmente, ha riferito l'ex presidente della Georgia Mikheil Saakashvili, Nemstov  stava per pubblicare dei fascicoli molto scomodi sull’Ucraina.
 Il presidente ucraino Petro Poroshenko ha ricordato il suo "amico" Boris Nemtsov definendolo un ponte tra Ucraina e Russia. La Nato, com’è sempre più evidente, non ha nessuna intenzione di veder instaurarsi la pace tra Russia ed Ucraina, anzi: Si sta mobilitando, mediante una  battente propaganda Europea ed anti-russa, a far rivoltare anche tutti gli staterelli, come l’Estonia, che giacciono  tra la Russia e l’Europa. 

La pista islamica
Ieri l’ex-tenente ceceno Zaur Dadayev, come riporta l’agenzia di stampa russa interfax, ha ammesso di essere il responsabile dell’omicidio. Stando alla sua confessione spontanea  l’omicidio sarebbe stato perpetrato per vendicare l’avversione di Boris Nemstoov nei confronti dell’islam. Zaur dadayev è ceceno – quindi proviene da un territorio che è ancora in lotta per la propria secessione dalla Russia- e non ha gradito i commenti negativi sull’Islam di Nemstov in seguito all’attentato a Charlie Hebdo. .I primi a sospettare una pista islamica sono stati i giornalisti della rete televisiva Ren Tv, tesi poi  rilanciata dai siti russi. Tale teoria -troppo facile per essere vera?-  fin da subito è stata accredita anche dal fatto che vicino alla scena del crimine vi fosse una Lada Priora di colore bianco con una targa della repubblica caucasica russa dell'Inguscezia, zona conosciuta per esser abitata da diversi russi di fede islamica.

La Pista occidentale : Ucraina o USA?
 Il 15 gennaio scorso presso al  CSIS di washingoton, Center for Strategic and International Studies, si è tenuta una lezione...su come sobillare la Russia e rovesciarne il regime. A mostrare le slides su come organizzare a distanza un colpo di stato è stato Il'ja Vladimirovič Ponomarëv, deputato per il partito   Russia Giusta, Spravedlivaja Rossija.
Uprising Strategy
È già da qualche anno che , in modo ancora più insistente e strategico di Boris Nemstov, Il’ja si sta impegando a sobillare la russia organizzando in piazza manifestazioni anti-governative. Questo genere di manifestazioni pseudo-violente, organizzate dai politici per il semplice scopo di far arrestare i manifestanti e creare così un senso d’oppressione in tutta la popolazione, sono uno stratagemma di guerra assimetrica davvero molto potente perchè lavorano sul “senso di libertà” degli abitanti di un paese.
L’attività insurrezionista del deputato per il partito d’opposizione ha fatto sacrificare  il blogger  Alexey Navalnyj e lo scrittore Eduard Limonov.  Due cittadini messi in galera dallo Stato, ne fanno rivoltare altri due milioni. Forse, Boris Nemstov, allo stesso modo, potrebbe esser stato immolato dai suoi stessi compagni per destabilizzare Putin, in nome del liberismo sfrenato Americano.

Liliane Tami


venerdì 6 marzo 2015

La polizia di Napoli: Troppo pigra per fermare i criminali


Napoli è la città più pericolosa d’Italia. Secondo una statistica del “ Il Sole 24 ore” a causa della crisi economica gli atti criminali sono aumentati del 5,4 %. Secondo Marco Dugato, coordinatore della Transcrime, negli ultimi anni i furti in appartamento , anche a causa dell’immigrazione, sono raddoppiati. Napoli è la città italiana in cui vengono denunciate più truffe: ben 353 ogni 100 mila abitanti. Le rapine risultano essere 279 ogni 100 mila persone mentre negli scippi è seconda solo a Catania, con 100 ogni 100 mila persone.  I crimini denunciati, però, secondo le stime più pessimiste risultano essere solo 10% di quelli realmente messi in atto…

Recandoci a Napoli per svolgere un’altra inchiesta, che pubblicheremo prossimamente, abbiamo potuto documentare – senza fare apposta- i tre fattori che più minano la giustizia Italiana:  1) La totale assenza di paura nei criminali. I malviventi si aggirino per strada senza temere la polizia. 2) I passanti stessi, non denunciando coloro che palesemente eseguono atti illeciti, ne sono complici. Questo tacere alle forze dell’ordine il proprio aver assistito ad un reato crea la cosiddetta “ criminalità oscura”, incalcolabile e, purtroppo, non correggibile per via legale. 3) La polizia, mostrandosi disattenta e troppo tollerante, partecipa all’incrementare la criminalità a Napoli, e  non solo.

Il fatto:

Appena siamo arrivati alla stazione centrale di Napoli abbiamo deciso di andare a farci una passeggiata in centro città. Zigzagando tra pattume e mendicanti abbiamo raggiunto la strada principale, indirizzandoci verso al Lungo Mare.  Al primo incrocio, tra le bancarelle abusive di vucumprà, siamo stati avvicinati da un uomo , sulla cinquantina, con diversi cellulari in mano. Vedendo che eravamo turisti ci ha proposto di comprare un iPhone 6 e un iPad Air a 250 €. Peccato che sull’I-phone, ancora acceso, si vedessero i dati del proprietario a cui è stato rubato…


Dopo aver assistito a questa scena abbiamo deciso di denunciare il fatto alla polizia, perchè tacere, per menefreghismo, paura o disinteresse,  significa essere complici dei ladri.

Dopo una trentina di metri abbiamo visto una pattuglia di poliziotti fermi in automobile. Li abbiamo gentilmente interpellati chiedendo loro di intervenire per perquisire, controllare e se necessario fermare l’uomo che vendeva il materiale palesemente rubato. Gli agenti ci hanno risposto che non potevano intervenire giacché il luogo del misfatto era distante. Inoltre, a detta loro, è normale che queste cosa succedano e che non si può fare nulla perchè oramai neanche la legge può punire questo tipo di reati.

Sconcertati dal comportamento dei due agenti abbiamo deciso di recarci presso una seconda pattuglia filmando la loro reazione. Anche questi ci hanno detto che era lontano e che non potevano intervenire perchè “è una cosa normale qui a  napoli”. Quando gli abbiamo fatto notare che NON è un fatto normale in una società civile hanno cercato di giustificarsi dicendo che in quel momento avevano altro a cui pensare e che stavano facendo un posto di blocco.

Delusi dalle forze dell’ordine, troppo pigre o troppo tolleranti per intervenire, siamo tornati in dietro per cercare di parlare ancora col ladro di I-phones. A questo punto abbiamo visto una terza pattuglia, che abbiamo fermato. Filmandoli li abbiamo messi in notevole imbarazzo, perchè si sono sentiti in dovere di far qualcosa per cercare di fermare il criminale. ( sembravano più desiderosi a non sfigurare in video che a compiere il loro dovere) Un po’ di controvoglia, un po’ stressati e persino con diffidenza hanno accolto la nostra segnalazione e ci hanno garantito che sarebbero andati all’incrocio da noi indicato per fare un sopralluogo. Mentre avveniva il colloquio sono intervenuti anche gli agenti della prima pattuglia, che vedendo che stavamo facendo delle riprese si sono allarmati e  ci hanno supplicati di non dire in giro che non avevano adempito al loro dovere. Erano pienamente consapevoli di non averci ascoltato e di aver ignorato la segnalazione di un atto criminoso in corso. La poliziotta era quasi sull’orlo delle lacrime, e dato che non è vietato filmare in luogo pubblico, ci ha chiesto di essere cordiali e gentili cercando di farci capire che loro non possono far fronte a tutti i micro-reati che avvengono in città. Mentre tutto ciò avveniva, attorno alle 2 pattuglie di polizia parcheggiate il traffico napoletano scorreva selvaggio. Le persone senza casco sfrecciavano in moto senza che gli agenti dicessero loro qualcosa. Congedandoci il poliziotto che ha accolto la segnalazione ci ha detto che sarebbe a fare un sopralluogo all’incrocio presso alla stazione per vedere se effettivamente c’era l’uomo che vendeva i cellulari rubati. E, tornando alla stazione, dei poliziotti non c’era traccia.

Benvenuti al Sud.

Articolo realizzato da Liliane Tami 

Solvet et Coagula

Solvet et coagula- Anarchici, no-global e la Lega

Il rapporto tra centralisti ed anticentralisti in Europa può essere paragonato al Solvet et Coagula tanto caro agli alchimisti rinascimentali. Queste due forze contrapposte, una centripeta, che tende  a voler coagulare le parti in un centro, e l’altra, quelle centripeta, che invece tende alla dispersione, sono sempre state in continuo conflitto.

Il medioevo- La dissoluzione del centralismo
 Il medioevo, grazie alle città-stato ed ai micro-regni fortemente identitari, fu l’apoteosi dell’anticentralismo. Questa naturale tendenza alla disgregazione ha iniziato a venir meno con la nascita dei grandi imperi.

L’età moderna: L’impero centralista imposto con la violenza- Dagli Asburgo al Commonwealth
Ai moti totalitaristi e centralisti si opposero per primi gli svizzeri che con Guglielmo Tell insorsero, nel 1291, contro al  regime degli Asburgo. Grande esempio di anti-centralismo ce lo diedero anche gli americani che nel 1775, con Thomas Jefferson, che  lottarono per staccarsi dal Commonwealth inglese .  L’america, stato nato grazie alla secessione dall’Inghilterra, tradì però le proprie origini anticentraliste quando represse col sangue gli indipendentisti del sud che volevano staccarsi a loro volta dal centralismo  americano ( 1861-1865). Agli antipodi troviamo invece  i “ghibellini”, sostenitori dell’impero.  Da Carlo V che da 1519  impose il reich col filo di spada  fino a  Garibaldi , che è il simbolo dell’unificazione forzata di regni diversi sulla penisola Italica, i tiranni che cercano di cancellare le identità ed i popoli europei fondendoli assieme ed unendoli sono stati innumerevoli.
Grande teorico e pedagogo,   Giovanni Amos Comenio è stato un teologo, filosofo e religioso a capo della setta protestante dei Moraviani. Il suo motto era “Unità nelle cose fondamentali, libertà dove c'è il dubbio, carità in tutto”. Il  progetto centrale del  movimento filosofico-esoterico, poi accorpato parzialmente ai Rosa Croce, era quello di creare un mondo omogeneo di pace ed amore ed uguaglianza, senza più confini e senza ingiustizie. Questo esoterista è il teorico del cosiddetto “ Nuovo Ordine Mondiale” ed è il pensatore di riferimento dell’UNESCO, fondato nel 1945, che l’ha nominato “Apostolo della comprensione mondiale. I punti fondamentali del suo pensiero, ancora oggi in auge presso tutte le grandi istituzioni europee sono i seguenti:
1) unificazione del sapere e sua propagazione grazie a un sistema scolastico perfezionato posto sotto la direzione di una specie di accademia internazionale;
2) coordinamento politico ad opera di una direzione di istituti internazionali aventi come scopo il mantenimento della pace fra i popoli;
3) riconciliazione delle Chiese all'insegna di un cristianesimo tollerante

Le sue teorie, poi inglobate dal Rito Scozzese, sono state riprese dagli intellettuali che col motto “Liberté, Egalité et fraternité”hanno permesso la Rivoluzione Francese in favore dell’uccisione del monarca, simbolo di identità per eccellenza.
L’età contemporanea : L’impero centralista imposto con la Pace: dalle utopie internazionali fino alla NATO
Sulla scia della Rivoluzione Francese sbocciarono in tutta europa i movimenti internazionalisti. Nel 1964 nacque l’associazione internazionale dei lavoratori. Il primo maggio 1892, Giuseppe Pellizza da Volpedo scrisse nel suo diario che l’arte non doveva restare estranea dalla nuova avanguardia popolare ed internazionale che andava imponendosi cancellando le varie identità nazionali che potevano rallentare appunto questo desiderio di un’unione mondiale. Grazie alla globalizzazione sempre più selvaggia, grazie al progredire della tecnologia e grazie all’invenzione di nuovi mezzi di trasporto sempre più veloci l’Europa parve rimpicciolirsi. L’internazionalismo di Marx si diffuse così anche aldilà delle ideologie politiche strettamente comuniste, coagulando le masse di lavoratori ed individui in un’unico impero senza frontiere sovra-nazionale.

Oggi -L’impero scricchiola : La funzione di Putin e dei gruppi identitari e no-global.
Un giorno Hegel vide da lontano Napoleone, e , benché lo disprezzate in quanto conquistatore della Germania, lo riconobbe come  mezzo inevitabile affinchè avesse luogo la transizione da un periodo storico all’altro. Stalin, Mussolini, António de Oliveira Salazar, Mao Tze Tung, Francisco Franco, Pol Pot nel loro volersi imporre nel mondo come “spiriti del tempo” hanno avuto una funzione drastica nel far virarre brutalmente il percorso politico dei loro domigni. Questo uomini, prodromi all’apocalisse o genuini sognatori che davvero volevano l bene dei loro compatrioti, si impegnarono affinchè la capitale del loro regno potesse diventare il “ Caput Mundi”. Allo stesso modo la democrazia parlamentare centralista odierna, ben diversa dalla democrazia diretta confederata su micro-territori, vuole assurge a nuovo regime totalitario. In nome del liberismo economico l’Occidente bicefalo, tra Whashington e Bruxelles  sta facendo coagulare assieme tutti i popoli del suo territorio, unendoli attraverso la stessa moneta, la stessa istruzione, le stesse mode e lo stesso pensiero. Ad opporsi a questo sistema nel 2001 è insorto il movimento no-global, tendenzialmente costituito da fasce di giovane rivoltosi di sinistra. Il paradosso però è evidente: Non ci si può dire no-global per le merci e le industrie ma allo stesso momento tollerare le migrazioni di massa, figlie del capitalismo e dell’internazionalismo economico.  L’utopia senza confini marxiana, l'internazionale operaia e il socialismo che,  a guisa d’un tiranno, vorrebbe unire tutto il mondo senza frontiere incarnano alla perfezione il compimento della globalizzazione e dell’apoteosi della Techné. Ergo, un gruppo di sinistra come tsipras che si dice " no-global" è molto simpatico, ma incoerente, essendo il comunismo ed il socialismo di Comenius fondati proprio su questo presupposto.

La manifestazione della Lega del 28 febbraio 2015-  I moti anti-coagulanti
Anarchici, Génération Identitaire, Pegida, Casapound, Bloc Identitaire e Lega si sono uniti in piazza per manifestare contro all’impero totalitario dell’mostro liberista dell’occidente, oramai degradato a  Giano bifronte che guarda verso la Russia ringhiando e verso la Cina sbavando. Tutti questi movimenti, nati in modo spontaneo da individui oramai stufi di esser degradati ad amalgama informe di operai senza identità, senza sesso, senza nazionalità, senza storia e senza religione, hanno deciso di protestare e di opporsi a questo grande impero Europeo ed Americano. Nel cuore di coloro che occupavano la piazza, brandendo i più disparati vessilli, scorreva impetuosamente la Volontà di Potenza, tanto cara a Nietzsche ma disprezza da Schopenhauer. A chi manifestava in piazza non importava più nulla né delle bandiere né delle fazioni politiche: L’unico desiderio che univa i manifestanti era quello di sciogliere, una volta per tutti, quei grumi di sangue che stanno portando l’occidente liberista al morir d’infarto.

lunedì 2 marzo 2015

Liliane Tami- Diego Fusaro et Vattimo, en français- les Cahiers noirs de Heidegger

Un dialogo molto interessante tra Diego Fusaro e Vattimo sui quaderni Neri di Heidegger, in francese.
https://www.youtube.com/watch?v=XFVW2L-IPac

Mille Patrie per l'Italia- PEGIDA a Roma e Talebani con Matteo Salvini

E il politico si fece uomo



La storia, nel momento immediato, la scrivono i vincitori. Infatti i giornali di regime, come Il fatto quotidiano o la Repubblica, fanno apposta a screditare la giornata del 28 febbraio. Ma, in un futuro non troppo lontano, il 2015 verrà ricordato come l’anno della nascita d'una sintonia tra i movimenti no-global  europei. Una serie di indizi lasciano intuire  che questo fronte identitario, tradizionalista e comunitarista, sparpagliato in miliardi di movimenti, gruppi, associazioni, partiti e circoli intellettuali su tutto il suolo europeo, sta iniziando a coordinarsi. Le visite sempre più frequenti di Matteo Salvini a Putin, il rafforzarsi dei movimenti Lepenisti, il coordinarsi dei movimenti a favore delle Sovranità Nazionali e il continuo proliferare di intellettuali anti-EU sono il prodromo a quello che sarà la società di domani.

L’EU – una triste sigla che con la vera Europa dei popoli non c’entra nulla – adesso sta barcollando. Sta a noi scegliere se stare immobili e lasciar che si stabilizzi ed insedi, sottomettendoci al sistema bancario e snaturalizzandoci, oppure se combatterla e ribaltarla per costruirci un’alternativa migliore.

Freud lo chiama Libido, Nietzsche la chiama Volontà di Potenza e Jung la chiama energia vitale: A prescindere dal nome, questa cosa anima i ragazzi del Talebano che hanno voglia di costruire la storia di domani, senza diventarne una vittima inerme e passiva. I Talebani, armati di entusiasmo e gioia di vivere, sono la cura alla rassegnazione che fa credere che le cose non si possano cambiare. Di fronte alle fattucchiere che leggono l’avvenire nelle carte i Talebani sorridono, perchè sono consapevoli di essere gli unici artefici  del proprio destino. Allo stesso modo  di fronte al nichilismo di chi si è rassegnato ad accettare la politica autodistruttiva di Renzi e dell’Unione Europea ridacchiano, perchè sanno che siamo noi, la gente, gli individui protagonisti della comunità sociale, ad essere l’unico artefice dell’ avvenire politico dell’Europa. A patto, però, di coordinarci, attuare una buona strategia e tirar fuori l’asso vincente: L'identitarismo. 

La conferenza di sabato mattina, intitolata “ Mille Patrie”, è stata una vero e proprio successo. Per descriverla metaforicamente, si potrebbe dire che è stata come un concerto svolto alla perfezione da diversi musicisti che, in parti del mondo separate, si sono allenati a suonare diversi strumenti musicali seguendo però lo stesso spartito. Grazie al Talebano, che in veste di direttore d’orchestra ha semplicemente messo nella stessa sala questa pluralità di talenti, s’è ottenuto una melodia meravigliosa.  Gli anni di impegno quotidiano, di lotte, di militanza in strada, di letture e di avventure di coloro che hanno preso parola sono stati condensati in due ore d’un intensità sbalorditiva. Götz Kubitschek, leader di PEGIDA, Philippe Vardon, di Bloc Identitaire, Matteo Salvini, Capitano della Lega, Lorenzo Fiato, fondatore di Generazione identitaria in Italia e Sebastiano Caputo, direttore de “ L’intellettuale Dissidente” non hanno semplice parlato: hanno dimostrato che tra Roma, Parigi e Berlino c’è una grandiosa melodia in comune che non è frutto di un’improvvisazione, bensì è il faticoso premio dopo anni di dedizione e costante impegno individuale...per un bene collettivo.

Salvini,  che a causa dell’eccessivo impegno si è presentato in sala smagrito, pallido, a momenti tremante e con gli occhi rossi, è riuscito comunque a tenere un ottimo discorso. Oramai, immolandosi alla causa politica, ha sacrificato la sua libertà e la sua vita privata per il bene collettivo. Questo faticoso staccarsi dalla quiete della vita da “persona normale” per occuparsi degli altri è un grande gesto di altruismo. Salvini, quello che beve la birra in bettola con gli amici, mangia le caldarroste e si occupa dei figli non è l’uomo narciso ed egocentrico che vuol far politica solo per mettersi in mostra. Nel suo , forse un po’ naïf, essere davvero convinto di poter dare l’Indipendenza alla Lombardia vi è una grande filantropia ed un grande altruismo. L’aver sacrificato la propria vita privata e la calma padana  per dar voce a quei poliziotti, contadini, pescatori, casalinghe e disoccupati di tutta Italia che Renzi ignora è un grande gesto di nobiltà. Infatti, come ha ben detto, oramai la sua non è più una lotta per la politica. È un genuino impegno per la gente, i suoi amici, il suo vicino di casa, i suoi compatrioti. Per noi.


Solenne e deciso, il discorso di Götz Kubitschek, padre forte e deciso di sette figli e di un movimento in continua crescita, ha fatto venire la pelle d’oca ai presenti in sala. Il suo discorso, colmo di precisione  e forza, senza l’istrionismo oramai tipico di chi ingombra gli schermi televisivi di regime, è stato davvero gremito di Pathos. L' arringa, potente ed austera, ha presentato il futuro identitario, europeo e libero da ogni dittatura –USA &ISIS - che PEGIDA sta costruendo. Una delle più grandi battaglie di PEGIDA è anche quella di abbattere quel muro che separa le gente normale dalla politica. In una democrazia così centralista il cittadino medio è oramai succube al sistema e gli è impossibile far sentire la propria voce e tentare di cambiare le cose. È stato un momento davvero intenso, perchè lui, intellettuale autore di numerosi libri e politico affermato, ha trasceso i limiti della cultura e dell’amministrazione politica per tornare a farsi uomo. Può sembrar strano-ma accendete la televisione: Vedete ancora un qualche briciolo di naturalezza, pathos e forza in quegli uomini mollicci come Renzi, impiccati dalle loro cravatte, che, da bravi automi ammaestrati e sorridenti, blaterano di economia e  strategie astruse per costruire contorti imperi globali?  Götz, l’Uomo ( e non il politico diplomato, in lista per un partito, imprenditore ecc.ec..) non ha parlato di modelli politici, bensì di valori atavici, non ha parlato di sogni, ma di semplici bisogni, non ha parlato di grandi sistemi organizzativi, ma semplicemente di uomini che hanno delle esigenze minime per vivere dignitosamente. E che, ora, stanno venendo offese dall’ipocrita multiculturalismo che vuole privarci dei nostri bisogni e desideri più naturali, come la 
famiglia, la casa ed un lavoro a tempo indeterminato.


Quando Philippe Vardon, che ha portato da Nizza decenni di militanza, quintali di letture e persino scontri con la polizia, ha preso parola  in italiano- uno sforzo grandissimo- io mi sono sciolta in lacrime. Questo giovane, intellettuale ma anche, guerrigliero di strada, autore di diversi libri e di svariate scazzottate, ha spiegato il suo impegno intellettuale  nel raccogliere le prove per dimostrare che il sindaco di Nizza facesse favoritismi agli islamici . In seguito ha spiegato che per lui, che era un bambino di Nizza,  crescere in un condominio abitato solo da neri e marocchini è stato strano, perchè fin da subito si è accorto che non è una cosa conforme alla natura ma è  un semplice prodotto della globalizzazione e delle tecnologie moderne che permettono le migrazioni di massa. Poi ha spiegato la sua posizione, una sintesi tra Casa Pound e la Lega di Matteo Salvini. Il suo desiderio è quello di essere un’identitario, Nizza, senza però disconoscere il vessillo tricolore della Francia e l’Europa, quella grande potenza che una volta poteva vantare una propria identità pluralista. La Francia è un fiorire, sempre più sincronico, di giovani che la pensano allo stesso modo e che all’urlo “ Hollande Dégage”, equivalente di Renzi a Casa, si uniscono in lotta per opporsi al futuro spento, caotico e nichilista proposta dal regime liberista internazionale.

A prendere poi la parola è stato Sebastiano Caputo, che è l’unico che riesce a parlarmi di Lenin e della sua eroica giovinezza da dissidente senza farmi vomitare ( ah, qual gramo veleno, i preconcetti!) . Caputo politicamente apprezza le teorie comunitariste  di Proudhon e Gheddafi, che alla fin fine non sono nient’altro che la democrazia decentralizzata tanto cara anche a quei borghesotti come Thomas Jefferson o Giuseppe Rensi. Il suo discorso ha voluto essere un’analisi del  titolo “ Mille patrie “ coniato da Vincenzo Sofo, in cui veniva illustrato e snocciolato il concetto di comunitarismo e la necessità di tornare a pensare  più in piccolo. Lo stesso concetto è stato ribadito da Lorenzo Fiato, che ha spiegato qual’è il ruolo della “confederazione” di Generazione Identitaria in Italia ed in francia. Interessante è stato anche il suo breve presentare la sua vicenda personale: Generazione Identitaria non è nata nè come una bandiera né come un movimento politico, ma come una spontanea aggregazione tra giovani aventi gli stessi sentimenti d’appartenenza per il loro territorio insubrico. Da quest’ottica nazional-comunitarista s’è invece distanziato molto Fabio Sabbatani Schiuma, segretario nazionale di Riva Destra, che in modo “spudorato” ha osato dire quelle verità che in un luogo pubblico non potrebbero venir dette perchè urterebbero i perbenisti per interesse,  l’ipocrisia dei piddini e gli pseudopacifisti che accettano i movimenti identitari messicani ma non quelli italiani.


Contro questa categoria di approfittatori- ignoranti nel migliore dei casi- è stata impietosa la critica di  Buttafuoco, che li ha massacrati. Da buon terrone Pietrangelo ha parlato riuscendo ad unire alla perfezione battute, risatine, cultura, violentissime – ma sagge - critiche  e politica. Agitato e a tratti un po’ forsennato, ben differente dal leader tedesco di PEGIDA  maestoso ed austero, ha detto che le identità europee sono oramai state assopite dal capitalismo. Dopo al dovere, ossia la critica del sistema iperconsumistico atlantista si è dedicato ad un’attività sempre piacevole, ossia la critica di Renzi, che è il triste risultato della strategia di Verdone. Renzi è il figlio – pardon, il prodotto- dell’Europa per eccellenza:  Cosa senza identità, che si finge del PD ma che per certi versi è più a “destra” di berlusconi e che scimmiottando il socialismo illude sia la destra che la sinistra. È un uomo che tiene i piedi in due scarpe, ma poco importa: oramai Renzino è in ginocchio. In italia un piccolo libraio deve pagare 600 euro di tasse al mese, mentre i colossi come amazon, in nome del Liberismo voluto dagli Stati Uniti d’America, non pagano un centesimo. E Renzi, di fronte a tutto ciò, sorride e fa’spallucce, trovando ancora la forza di far battute squallide quando striscia ai piedi di Barack Obama.

Lorenzo Fontana, europarlamentare che ha permesso, nel settembre 2013, l’avvicinarsi tra Matteo Salvini e Marine Lepen, ha fatto un intervento breve ma conciso. Dopo alle critiche di routine ai traditori della nostra cultura, come Dimitris Avramopoulos che vorrebbe favorire l’immigrazione per sostituire gli anziani anzichè promuovere una politica che aiuta la famiglia, ha parlato di aneddoti personali interessanti. Aldilà dei primi anni di militanza in cui condivideva il divano con Matteo Salvini, ha parlato anche di fatti decisamente inquietanti: Da quando lui e Matteo hanno iniziato a guadagnare sempre più potere, gli avversari politici hanno cercato sempre più spesso di screditarli, delegittimarli e persino minacciarli. Qualche tempo fa è persino accaduto che qualcuno è entrato nel suo ufficio, presso al parlamento europeo di Bruxelles, per distruggergli le carte e rovesciargli la scrivania. Questo atto non è stato compiuto da un vandalo di strada, bensì da qualcuno che ha accesso nei territori delle “alte sfere”. Che i politici ricevano minacce, ha detto, è cosa assolutamente normale. Che però vengano anche sabotati dai loro stessi avversari, è inquietante. Il fatto che i partiti filoeuropeisti ed atlantisti stiano cercando di zittire le realtà no-global, come Alba Dorata o il Front National, è un’ottima cosa: Significa che stanno, CHE STIAMO, facendo paura, perchè stiamo diventando forti. E, dalla nostra parte, non avendo né le banche né le organizzazioni commerciali, noi abbiamo la gente. E questo può solo essere garante di vittoria.

Liliane Tami