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Napoli è la città più pericolosa d’Italia. Secondo una statistica del “ Il Sole 24 ore” a causa della crisi economica gli atti criminali sono aumentati del 5,4 %. Secondo Marco Dugato, coordinatore della Transcrime, negli ultimi anni i furti in appartamento , anche a causa dell’immigrazione, sono raddoppiati. Napoli è la città italiana in cui vengono denunciate più truffe: ben 353 ogni 100 mila abitanti. Le rapine risultano essere 279 ogni 100 mila persone mentre negli scippi è seconda solo a Catania, con 100 ogni 100 mila persone. I crimini denunciati, però, secondo le stime più pessimiste risultano essere solo 10% di quelli realmente messi in atto…
Recandoci a Napoli per svolgere un’altra inchiesta, che pubblicheremo prossimamente, abbiamo potuto documentare – senza fare apposta- i tre fattori che più minano la giustizia Italiana: 1) La totale assenza di paura nei criminali. I malviventi si aggirino per strada senza temere la polizia. 2) I passanti stessi, non denunciando coloro che palesemente eseguono atti illeciti, ne sono complici. Questo tacere alle forze dell’ordine il proprio aver assistito ad un reato crea la cosiddetta “ criminalità oscura”, incalcolabile e, purtroppo, non correggibile per via legale. 3) La polizia, mostrandosi disattenta e troppo tollerante, partecipa all’incrementare la criminalità a Napoli, e non solo.
Il fatto:
Appena siamo arrivati alla stazione centrale di Napoli abbiamo deciso di andare a farci una passeggiata in centro città. Zigzagando tra pattume e mendicanti abbiamo raggiunto la strada principale, indirizzandoci verso al Lungo Mare. Al primo incrocio, tra le bancarelle abusive di vucumprà, siamo stati avvicinati da un uomo , sulla cinquantina, con diversi cellulari in mano. Vedendo che eravamo turisti ci ha proposto di comprare un iPhone 6 e un iPad Air a 250 €. Peccato che sull’I-phone, ancora acceso, si vedessero i dati del proprietario a cui è stato rubato…
Dopo aver assistito a questa scena abbiamo deciso di denunciare il fatto alla polizia, perchè tacere, per menefreghismo, paura o disinteresse, significa essere complici dei ladri.
Dopo una trentina di metri abbiamo visto una pattuglia di poliziotti fermi in automobile. Li abbiamo gentilmente interpellati chiedendo loro di intervenire per perquisire, controllare e se necessario fermare l’uomo che vendeva il materiale palesemente rubato. Gli agenti ci hanno risposto che non potevano intervenire giacché il luogo del misfatto era distante. Inoltre, a detta loro, è normale che queste cosa succedano e che non si può fare nulla perchè oramai neanche la legge può punire questo tipo di reati.
Sconcertati dal comportamento dei due agenti abbiamo deciso di recarci presso una seconda pattuglia filmando la loro reazione. Anche questi ci hanno detto che era lontano e che non potevano intervenire perchè “è una cosa normale qui a napoli”. Quando gli abbiamo fatto notare che NON è un fatto normale in una società civile hanno cercato di giustificarsi dicendo che in quel momento avevano altro a cui pensare e che stavano facendo un posto di blocco.
Delusi dalle forze dell’ordine, troppo pigre o troppo tolleranti per intervenire, siamo tornati in dietro per cercare di parlare ancora col ladro di I-phones. A questo punto abbiamo visto una terza pattuglia, che abbiamo fermato. Filmandoli li abbiamo messi in notevole imbarazzo, perchè si sono sentiti in dovere di far qualcosa per cercare di fermare il criminale. ( sembravano più desiderosi a non sfigurare in video che a compiere il loro dovere) Un po’ di controvoglia, un po’ stressati e persino con diffidenza hanno accolto la nostra segnalazione e ci hanno garantito che sarebbero andati all’incrocio da noi indicato per fare un sopralluogo. Mentre avveniva il colloquio sono intervenuti anche gli agenti della prima pattuglia, che vedendo che stavamo facendo delle riprese si sono allarmati e ci hanno supplicati di non dire in giro che non avevano adempito al loro dovere. Erano pienamente consapevoli di non averci ascoltato e di aver ignorato la segnalazione di un atto criminoso in corso. La poliziotta era quasi sull’orlo delle lacrime, e dato che non è vietato filmare in luogo pubblico, ci ha chiesto di essere cordiali e gentili cercando di farci capire che loro non possono far fronte a tutti i micro-reati che avvengono in città. Mentre tutto ciò avveniva, attorno alle 2 pattuglie di polizia parcheggiate il traffico napoletano scorreva selvaggio. Le persone senza casco sfrecciavano in moto senza che gli agenti dicessero loro qualcosa. Congedandoci il poliziotto che ha accolto la segnalazione ci ha detto che sarebbe a fare un sopralluogo all’incrocio presso alla stazione per vedere se effettivamente c’era l’uomo che vendeva i cellulari rubati. E, tornando alla stazione, dei poliziotti non c’era traccia.
Benvenuti al Sud.
Articolo realizzato da Liliane Tami
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