lunedì 23 febbraio 2015

Perchè la Palestina non esiste

Dai Crociati a Salvini: La cancellazione di Palestina

Mercoledì 18 febbraio Matteo Salvini​ ha detto   che non vuole accettare nessun riconoscimento dello Stato di Palestina in assenza di accordi bilaterali con Israele. In contrapposizione Gli esponenti del SEL, il PSI ed alcuni esponenti del  Movimento 5 Stelle, due giorni fa’, hanno deciso di fare una mozione per riconoscere lo stato di Palestina. E per fortuna, giacché Israele é uno Stato che, di fatto, non solo non esiste, ma non ha nemmeno ragioni storiche di esistere . “israele”, essendo un termine privo d’un qualsiasi radicamento in una concretezza fenomenica storica, è quindi un concetto squisitamente metafisico che non può e non deve in alcun modo pretendere di imporsi nel mondo fisico. Heidegger, nel suo splendido “ Sein un Zeit”, afferma che un’ente per poter essere deve avere un radicamento fisico e storico in un luogo circoscritto nello spazio e nel tempo.  I popoli esenti dall' essere manifesti in un limitato arco temporale sono, quindi, da considerarsi come estranei al mondo della realtà fattuale, e come tali è coerente trattarli come entità metafisiche-concettuali e non reali e concreti. Nei suoi celebri Quaderni neri, appena pubblicati, Heidegger dice infatti che il popolo dei filistei ( da cui Israele), non godendo di un radicamento ontologico su un territorio, è da considerarsi metafisico, proprio come i neonati Stati Uniti e l’U.R.S.S., costruiti artificiosamente sulle macerie di differenti tradizioni. Seguendo questo ragionamento heideggeriano, che rende l’essere imprescindibile dal suo radicamento spazio-temporale nella realtà, israele non può essere riconosciuto in quanto ente meramente concettuale e non collegabile a nessun dato di fatto storico protratto nel tempo.

Gerusalemme: Dai Faroni ai Cristiani

Lo storico inglese Beda il Venerabile nell’opera De Templo Salomonis Liber afferma che   Hiram Abi, forse un discendente dei faraoni, architettò il celeberrimo Tempio del Re Salomone sul colle nel cuore di Gerusalemme.  Nel  587 a.c. il tempio venne distrutto dal Re Nabucodonosor a capo d’un’orda di babilonesi inferociti.  Quando nel 331 l’imperatore Alessandro Magno conquistò Gerusalemme del primo tempio originale rimaneva solo un simulacro. I popoli giudaici, che erano stanchi di dover sottostare all’egemonia romana, tentarono di liberarsi mediante alcune insurrezioni, ma fallirono miseramente. Nel 135 l’imperatore Adriano ribattezzò  la Città di Cristo  col nome di Aelia Capitolina. Al posto del’antico tempio sacro vi fece costruire due statue: La propria e quella di Giove. Nel 324 Elena, la mamma dell’imperatore Costantino, lo persuase affinché ridesse alla città il suo nome d’origine. L’imperatore Costantino, fervente cristiano, decise di abbattere gli idoli pagani per farvi costruire la Basilica del Santo Sepolcro  e la chiesa dell’Elona sul monte degli ulivi. Da li in poi Gerusalemme divenne a tutti gli effetti una città cristiana, benché tra il 614 e il 629 cadde nelle mani dei persiani. L’imperatore di Bisanzio Eraclio riuscì a riprendersi Gerusalemme, ma per poco: nel 638 ci fu la sanguinosa battaglia di Karmuk, e l’erede di Oaometto, il secondo califfo Omar Ben al-Jattab, si prese la città santa. Inizialmente il regime islamico si mostrò abbastanza tollerante nei confronti dei cristiani e degli ebrei. Ma poi, quando la Palestina venne fatta annettere a Gerusalemme, la situazione iniziò a peggiorare. Walid, il figlio del califfo Abd el Melik,  nel 666 propose di costruire la moschea di Al-Aqsa, che avrebbe dovuto prendere il posto del tempio di Re Salomone. Due anni dopo, la terra tanto cara alla tradizione rosacrociana dell’esoterismo cristiano venne oppressa dal ferdello di una moschea. 

Mentre nella cosiddetta nuova “ Terra dei filistei” accadevano tutti questi fatti tragici, anche l’occidente iniziò a venir oppresso dall’avanzata dei seguaci di Maometto.  Il generale berbero Tarik ben Ziyad nel 711 iniziò ad invadere, per conto del governatore arabo del sud africa Musa ben Nusayr, le terre spagnole di Al Andalus. L’avanzata del califfato in europa sembrava inarrestabile, ma Carlo Martello, nel 730, riuscì a fermare l’invasione.Gerusalemme , intanto, era ancora succube alla Sharia e sempre più critsiani, com’è descritto nel 33°verso della quinta sura coranica, perdevano la vita in nome della loro scelta confessionale.
Fu secoli dopo, il 14 luglio 1099, che Goffredo di Buglione col suo fedele amico conte Raimondo di Tolosa riuscì a liberare la Città Santa in cui morì Cristo.  il Capitano a capo dell’esercito crociato, elogiato da Torquato Tasso ne “ La Gerusalemme liberata”, anzichè imporsi come sovrano del regno di Gerusalemme decise di farsi nominare “ Difensore del sacro sepolcro”. Ma, purtroppo, non fu in grado di difendere a lungo la Terra Santa  e vi fu un susseguirsi di scontri  tra cristiani, islamici ed ebrei. Dopo duecento anni, nel mentre persino San francesco d’Assisi fece capolino sui cambi di battaglia, la situazione parve virare a favore degli ottomani. I templari cristiani furono scacciati il 14 agosto 1291 dalla loro fortezza di Castel Pellegrino con un bel brindisi al sangue. Fu così che i franchi vennero espulsi dalle terre medio orientali per oltre cinque secoli. Il trattato di Jaffa, grazie a cui Al-Kamil si impegnò a cedere Gerusalemme a Federico 2°, venne a cadere miseramente, ed i cattolici malinconici della loro terra sacra si organizzarono nell’ abbazia di Cluny ed in varie logge per commemorare la loro triste disfatta. In Francia fu Ramsay, accanto a Radclife e Mclean, a tentare di tenere viva la lotta dei templari nell’ambiente esoterico del cristianesimo. In Germania fu il barone Karl Gotthelf Von Hund che diede al proprio ordine il nome di Stretta Osservanza Templare  in onore alla Gerusalemme rapita al simbolo della croce dagli ottomani.

Il 9 dicembre del 1917  il comandante inglese Edmund Allenby – guarda caso anche lui Gran Maestro massonico- riuscì ad entrare a Gerusalemme e "liberarla" dalla sharìa coranica. Per compassione decise di non costringere i popoli li presenti ad inchinarsi di fronte ai vessilli occidentali, così , grazie agli accordi Sykes-Picot dell’anno precedente ricteò la fa
Palestina. Di fatto, il tanto sbandierato “ israele ” in realtà sorge dove vi era il Mandato britannico della Palestina: E questo serve per farci capire quanto sia artificiale l’ente israeliano in sé. Da li in poi, questo figlio deviato dell’Occidente, come un feto lebbroso, si rivolse contro la madre europea che l’aveva partorito ammorbandola. 

Ed è per questo che, dopo quasi un secolo di dolorose doglie, è giunta l’ora di abortire questo feto pericoloso che attende solo di vampirizzare il suo stesso genitore.





Nessun commento:

Posta un commento