Sul sito degli Anonymous che hanno crackato un sito dell'ISIS c'è scritto:
"Noi siamo musulmani, cristiani, ebrei. Noi siamo giovani e vecchi, gay ed etero.Siamo di tutte le razze e veniamo da tutti i paesi, religioni, etnie. "
Noi CHI, scusate? Io non mi identifico in questa descrizione generica.
Noi CHI, scusate? Io non mi identifico in questa descrizione generica.
(...) Noi indossiamo vestiti fighi e stracci. Ricordate, i terroristi che si fanno chiamare Stato Islamico non sono
musulmani. Isis, Noi ti daremo la caccia. Noi attaccheremo i tuoi siti, ogni
vostro account, ogni vostra email. D’ora in poi non ci sarà nessun posto sicuro
per voi online. Sarete trattati come un virus e noi, noi siamo la cura.
Noi
possediamo Internet, noi siamo Anonymous. Noi non dimentichiamo, noi non
perdoniamo. Noi siamo la Legione”.
Questo urlo di battaglia è,
come riporta difesaonline.it, sostenuto ed apprezzato anche dai governi di
tutto l’occidente. A quanto pare, le grandi istituzioni politiche hanno trovato
quindi in Anonymous un valido alleato
nella guerra contro l’estremismo islamico. E, soprattutto, un valido alleato
per annientare le identità etniche,religiose e culturali dell’Europa.
Proviamo ora ad analizzare
con occhi critici questo “ Noi siamo anonimi”: Siamo proprio certi di essere
TUTTI musulmani, ebrei o cristiani? Siamo davvero sicuri di essere TUTTI gay o
etero e chi se ne frega della differenza? Abbiamo davvero voglia di essere
delle persone ANONIME; senza volto e senza nome?
Io non credo proprio. Io non
ho nessuna intenzione di combattere l’ISIS nell’anonimato e diventare una
semplice ombra in mezzo alla massa di nessuno. In un occidente che tende sempre
di più ad annullare l’identità dei singoli individui voler combattere l’ISIS
facendo parte di una legione di visi mascherati mi par vile.
Io non mi vesto di
stracci, ho a cuore la mia religione cattolica e sono fiera dei miei occhi
azzurri.
Io non sono anonima, ho un nome. Ho un'identità. Io sono un'Individualista, quindi fortemente legata alla mia identità ed alle mie radici storiche, culturali ed antropologiche.
La presenza di
un nemico comune deve alleare la pluralità dei popoli occidentali, ma non bisogna cadere nel
tranello del confondere l’azione con l’essere.
Nel 1751 i Veneti, gli Spagnoli, i Savoia, il Ducato di Urbino, il Gran Ducato di Toscana, i Cavalieri di Malta e lo Stato Pontificio si sono uniti in una Lega Santa per combattere contro l’avanzata dell’impero ottomano. Queste 8 diverse potenze hanno compiuto tutte la stessa azione per abbattere definitivamente l’armata del Califfo Solimano, ma non per questo hanno tradito il loro essere. Hanno mantenuto la loro identità e si sono poi affermate come nazioni - o combattenti- ben distinti gli uni dagli altri L’agire in comune non deve indurre a credere di essere un Unico elemento, come invece la Legione degli Anonymous sta facendo.
Nel 1751 i Veneti, gli Spagnoli, i Savoia, il Ducato di Urbino, il Gran Ducato di Toscana, i Cavalieri di Malta e lo Stato Pontificio si sono uniti in una Lega Santa per combattere contro l’avanzata dell’impero ottomano. Queste 8 diverse potenze hanno compiuto tutte la stessa azione per abbattere definitivamente l’armata del Califfo Solimano, ma non per questo hanno tradito il loro essere. Hanno mantenuto la loro identità e si sono poi affermate come nazioni - o combattenti- ben distinti gli uni dagli altri L’agire in comune non deve indurre a credere di essere un Unico elemento, come invece la Legione degli Anonymous sta facendo.
Osserviamolo. Vogliamo davvero essere così anche noi?
È per questo che
Io - in netta opposizione al nichilismo
degli Anonymous che vorrebbero vincere
una battaglia anche al costo di annullare gli individui- mi professo solidale
alla loro battaglia, ma contraria al metodo usato.
Una guerra
combattuta da personaggi a viso coperto, non può avere i suoi eroi.
Ed un popolo
senza eroi, è un popolo o di santi o di schiavi.
Liliane Tami
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