Il celebre giornale “
Elle” ha dedicato un intero reportage ad una giovane combattente ucraina
nazista.
L’unione europea, mediante la NATO, continua ad aizzare e sostenere i
soldati nazisti contro agli indipendentisti della Crimea.
La rivista Elle ha il
merito di esser stata la prima testata ad aver ammesso pubblicamente le sue simpatie per la dittatura del liberismo economico voluta dall'Unione Europea.
Il reportage, apparso il 14 novembre scorso su uno dei
giornali di moda più letti del mondo e
tradotto in oltre 60 lingue ( con 179’672 copie mensili solo Italia) elogiava le gesta
della soldatessa Sveta. La ragazza diciannovenne, segretaria e volontaria in un
gruppo di autodifesa presso al battaglione Aidar, è stata dipinta come una
coraggiosa eroina che difende la sua amata terra dall’invasione della Russia.
Difendere la propria terra è un bene, ma farlo in favore del
regime dittatoriale del nuovo Bundestag che ha sede a Bruxelles è offensivo nei
confronti della Democrazia.
I due giornalisti che il 2 ottobre hanno incontrato ed
intervistato la ragazza non sono ritardati mentali. Che i combattenti
europeisti e i patrioti ucraini con le svastiche incise sugli elmetti NATO
avessero simpatie per il terzo reich lo sanno anche i sassi. Eppure, la
redazione filoeuropeista di “Elle” ha voluto usare Sveta a guisa d’un
delizioso simbolo per far propaganda al regime europeo. La redazione di “ Elle”
ha voluto essere parziale, e sostenere pubblicamente il nazismo. Venendo meno
alla neutralità professionale ed etica che si adirebbe ad un grande giornale
di moda, “Elle” ha fatto credere a miliardi di lettori in tutto il mondo che
stare dalla parte dei neonazisti sia bello.
La direttrice di “ Elle” Danda Santini è una dei tanti nuovi /////// al servizio del regime iperconsumistico di Angela Merkel e Mario Draghi.
Forse lei non sapeva che sul suo giornale uscisse tale reportage inneggiante al patriottismo più estremo. La direttrice di Elle , che in gioventù lavorò per la gazzetta Ticinese di Lugano, non avrebbe mai voluto che nazisti che massacrano gli indipendentisti della Crimea diventassero un fenomeno fashion da ammirare ed emulare. Ma, purtroppo, quello del giornalista è un lavoro difficile che nasconde tante insidie.
Forse lei non sapeva che sul suo giornale uscisse tale reportage inneggiante al patriottismo più estremo. La direttrice di Elle , che in gioventù lavorò per la gazzetta Ticinese di Lugano, non avrebbe mai voluto che nazisti che massacrano gli indipendentisti della Crimea diventassero un fenomeno fashion da ammirare ed emulare. Ma, purtroppo, quello del giornalista è un lavoro difficile che nasconde tante insidie.
Chissà se in futuro le riviste di moda loderanno i mercenari
atlantisti che massacreranno i Padani o
gli Svizzeri che non vorranno sottostare al volere totalitario dell’Unione
Europea.
Liliane Tami
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