mercoledì 10 settembre 2014

Armi di distruzioni di massa: Tragedia se in mano ai terroristi

L’Iran è quella scomoda giuntura su cui appoggiano, il Golfo, l’Asia Centrale e la Russia, ed è per questo che nei delicati rapporti geo-politici  attuali gioca un ruolo fondamentale. Inoltre il paese si trova a dover governare quattro conflitti in simultanea: Il litigio Israelo-Palestinese, la diatriba con gli USA, lo scisma con gli sciiti iracheni ( giudicati un’eresia) ed il difficoltoso rapporto con i reduci talebani dell’Afghanistan.
Il governo di Teheran, nonostante il suo ruolo centrale, par però non esser intenzionato a collaborare con nessuno: infatti il 20 gennaio scorso è entrato il vigore il programma che vieta uno scambio di materiale nucleare tra le Nazioni Uniti e l’Iran.  Inoltre questo paese, che non nascone il suo amore per Isis, ha  una particolare passione per tutti movimenti estremisti, non a caso ha appoggiato la Hezbollah in Libano ed ha fornito le Armi ad Hamas a Gaza.
A differenza delle altre nazioni aventi testate nucleari l’Iran è però deciso a non svelare a nessuno le cifre esatte del suo armamentario, al fine di lasciare il resto del mondo in una condizione di incertezza e paura. Grazie alle tecnologie nord-coreane e  al supporto dei tecnici russi l’Iran può vantarsi di un arsenale non male. Il pubblico ministero iraniano ha affermato che  il paese possiede missili Shahab 3 ( fino a 1500 Km di gittata)  basato sulla tecnologia del coreano Nodong. Ma non è stato reso pubblico nulla di più. Recentemente l’ex presidente Rafsanjan ha annunciato di essere entrato in posso di un missile di gittata di 2 mila km, quindi in grado di colpire l’europa sud-orientale. I servizi segreti americani temono che l’Iran attualmente stia progettando degli shahab 5 ( medio raggio), degli Shahab 6 ( lungo raggio) e dei Koser, missili con gittate intercontinentali ( Icbm).
Per anni l’Europa, essendo stata l’acquirente principale delle ricchezze petrolifere dell’Iran, non ha esercitato pressioni su Teheran per ricevere informazioni a riguardo dell’arsenale bellico. Ma , in un clima di tensione simile, sia l’Aiea che l’ONU pretendono di ricevere una lista precisa degli armamenti nucleari iraniani, che però si rifiuta di dare.
Gianluca Ansalone, esperto di strategia e relazioni internazionali, sostiene che benchè il governo Iraniano molto probabilmente possieda armi nucleari in grado di far vere e proprie catastrofi difficilmente le farà detonare. In un conflitto simmetrico tra nazioni il rischio di un’attacco nucleare è pressocchè nullo. Ciò che più terrorizza va aldilà della guerra tra eserciti e non tiene in considerazione né l’economia né la politica: il terrorismo.
I governi, mossi da interessi strategici e finanziari devono operare con una politica moderata, soprattutto oggi in cui tutti gli stati possiedono efficientissime armi di distruzione di massa.  Il vero pericolo di questa “ terza guerra mondiale “ è la sua forma non convenzionale, chiamata dagli esperti “ conflitto di quarta generazione”. Tali guerre, in cui  i militari in divisa sono  sostituiti dai cittadini fanatici  armati, non seguono i regolari giochi strategici delle nazioni e, come nel caso dell’Isil auto-proclamatosi nazione, non tengono nemmeno più in considerazione i confini geografici e terrestri degli gli stati. Quindi, che il governo Iraniano possieda o meno un armamento nucleare poco importa: Ciò che conta è che una tale forza distruttrice non cada mai nelle mani degli estremisti islamici, non più in guerra per un calcolo politico ma per mero fanatismo.
Liliane Tami
http://www.mattinonline.ch/armi-distruzione-massa-in-iran-innocue-finche-in-mano-governo/ 

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