lunedì 22 dicembre 2014

L'orso Russo e la Serpe USA

L’orso Russo non vuole il guinzaglio degli USA
In questi ultimi giorni Putin ha tenuto diversi discorsi di chiusura dell’anno 2014. I punti fondamentali toccati dalle sue arringhe sono 3:  La questione inerente la Crimea, la questione delle relazioni estere con l’europa e la recessione economica.

Sulla Crimea niente di nuovo. Questo pezzo di terra è, come anche la cecenia(in guerra oramai per l’indipendenza dagli anni ‘90) oggetto di interesse per la Russia e quindi non può essere abbandonato. A riguardo, Putin ha detto che quella terra “ è sacra” e che gli USA non devono pretendere di metterci attorno il loro filo spinato. Ha, con dispiacere, detto che l’Occidente ha eretto un altro Muro di Berlino «virtuale» contro la Russia. «Il muro di Berlino è crollato, ma si costruiscono nuovi muri nonostante i nostri tentativi di collaborare. L’espansione della Nato non è forse un muro, un muro virtuale?».
Sulla questione dei rapporti USA-RUSSIA il presidente ha dichiarato che andrebbero favoriti. La Russia avrebbe piacere ad intrattenere una relazione serena col “ blocco occidentale” al fine di facilitare gli scambi economici. Adesso infatti si sta impegnando a stringere rapporti anche con altri paesi amici, tra cui i famosi “BRICS”.
Per ciò che riguarda la politica interna :
Dal 1998 l’economia russa non è stata mai messa così male. La svalutazione del rublo, causata dall’abbassarsi del prezzo del petrolio e dalle sanzioni, ha fatto perdere 140 miliardi di dollari al paese. avrà conseguenze tremende : Come dice Putin, quest’anno bisogna aspettarsi “ Lacrime e Sangue”.
Le 3 strategie per migliorare l’economia interna:
Innanzitutto verrà proposta l’amnistia fiscale: tutti i capitali russi all’estero verranno rimpatriati. Si stima che solo quest'anno gli oligarchi abbiano portato fuori dalla Russia circa 100 miliardi di dollari.
 In seguito, Putin ha deciso di congelare la pressione fiscale alle imprese per quattro anni. Per finire, è stato deciso che la banca centrale non potrà sprecare le riserve in valuta estera per sostenere l’inflazione del rublo.
Grazie a queste strategie economiche la Russia potrà risollevarsi molto in fretta nonostante le oscillazioni del mercato.  Nei primi 10 mesi del 2014  il Pil del Paese è cresciuto dello 0,6-, e si intende incrementarlo ancora attuando nuove strategie economiche.

Ciò che infastidisce maggiormente l’Orso Russo non è la crisi, bensì il Serpente degli Stati Uniti che lo vuole mettere al guinzaglio. 

Liliane Tami 

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