Malcom
X scherzò dicendo che un giorno il Presidente degli Stati Uniti sarebbe stato
un nero. E lo uccisero.
Malcom Little nasce nel 1925, nell’America
festosa ma razzista che si vede nei vecchi film in bianco e nero. Egli era
mulatto perché sua nonna era stata stuprata da un bianco, e in quell’epoca, in
cui lo schiavismo dei neri non era ancora totalmente passato di moda, ciò era
motivo di vergogna. Non perché suo nonno fosse uno stupratore, bensì perchè la
nonna era una “Niggaz”. Questo essere un “mezzo sangue” creava tensioni in famiglia, e la madre, già
nervosa per i fatti suoi, dopo alla morte del marito impazzì totalmente.
Il giovane Malcom venne piazzato in una
famiglia adottiva e iniziò a frequentare la scuola. Era un allievo
molto bravo ed intelligente, desiderava diventare avvocato... ma essendo mezzo
negro non avrebbe mai potuto. Studiò
molto e con passione, ma le sue ambizioni s’arenarono in fretta: Venne
ricompensato diventando lustratore di scarpe in un Night Club. Essendo
quest’imbarazzante attività poco lucrativa decise d’arricchirsi lavorando
nel settore commerciale, e saziò il suo portafogli grazie ad un allegro traffico
di droga e ad simpatici giri di prostituzione. Questo losco energumeno decise di
recarsi a fare qualcosa di buono per il mondo, quindi ebbe la geniale idea
d’andare a morire per la sua crudele patria in guerra, ma essendo un drogato
venne ritenuto “psicologicamente inadatto”. Si offese e la sua condotta nei
confronti della Madre Patria peggiorò ulteriormente.
Nel 1946 venne arrestato, e si
rifiutò di dire il suo cognome alle autorità. Viene così gentilmente segregato
in una putrida cella d’isolamento per due atroci mesi, finché non sputò il
rospo. È proprio a causa di questo suo lungo e cocciuto silenzio, emblema di
una personalità forte ed ostinata, che poi scelse di chiamarsi Malcom X.
Resta in prigione per una
decina d’anni, e un tale Eliah Muhammed, capo dell’associazione islamica N.O.I.
, diventa un suo caro amichetto e gli propone di convertirsi all’Islam. Malcom
accetta l’allettante proposta, ed inizia ad occupare le sue lunghe, tediose e
squallide giornate pregando e studiando a memoria il vocabolario, al fine di
diventare colto, intelligente e saggio come i bianchi.
Il 7 agosto 1952 venne rilasciato e si
recò di corsa dall’anagrafe per farsi cambiare il cognome in X, perchè si
vergognava delle sue origini da schiavo e con la fondina piena di buoni ideali
di pace ed amore s’incamminò verso ad una nuova vita.
Ma la CIA si accorse di questo cambiamento e si
insospettì, ed iniziò a pedinarlo credendo fosse un lurido comunista
mangia-bambini che voleva distruggere gli Stati Uniti. Intanto l’associazione islamica del suo socio
Eliah continuava a crescere, e da 500 gli accoliti ben presto divennero 3 mila.
Ma l’amicizia tra i due utopisti pian piano iniziò ad incrinarsi, perché Eliah
faceva atti estremisti legati alla religione ed inoltre cornificava la moglie,
cosa che Malcom proprio non tollerava. I due inevitabilmente litigarono e si
separarono. Intanto altri membri
dell’associazione N.O.I iniziarono a
disprezzare Malcom, che decise di staccarsi dal gruppo e partì da solo in
pellegrinaggio in Islam alla ricerca della sua vera identità spirituale.
Grazie a questo viaggio il
Signor X si rese conto che l’Islam (come tutte le religioni, se ben applicate)
avrebbe potuto abbattere le barriere sociali e razziali che stritolavano il
povero mondo.
Scrisse una lettera di pace e la N.O.I. si
arrabbiò con lui perchè sostenevano avesse tradito l’Ideale Estremista
Islamico, i Neri volevano ucciderlo perché era un traditore ed i bianchi lo
disprezzavano perché secondo loro era un negro comunista. Essendo portavoce di alti ideali di pace,
come il rispetto, la tolleranza e la multietnicità venne giudicato un
personaggio scomodo. Cercarono di farlo zittire facendogli esplodere la casa e
minacciandolo, senza successo.
Ma purtroppo gli estremisti,
che sono sempre i più ostinati, non si diedero pace fino a quando non
sporcarono la terra col suo sangue mulatto. Venne ucciso per permettere alla società di fare indisturbata i suoi
porci comodi senza dover confrontarsi con la coscienza.
E così 12 febbraio 1965 Malcom
X, mentre arringava un discorso pubblico sul rapporto pacifico tra bianchi e
neri venne trucidato dai razzisti neri che erano contrari alla pace e al
rispetto tra le razze. Per ironia della sorte fu forse l’unico omicidio di
quegli anni commesso dai neri ma approvato anche dai bianchi.
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