mercoledì 8 ottobre 2014

Romano Prodi: No alle Nazioni Sovrane

Durante una conferenza tenuta sul tema “ Disuguaglianze. Perchè?” Prodi ha sfoggiato , tramite il suo virtuosismo accademico e la magistrale capacità oratoria, arricchite da un sottile e simpatico senso dell’umorismo, il suo talento da ipnotizzatore di masse. Avvalendosi della compagnia di un vescovo, per dare alle sua parole una parvenza di sacralità, per oltre un’ora ha sciorinato tutte le incongruenze del sistema europeo, le sue falle ed i suoi limiti, concludendo poi con un misero “ ma il principio dell’uguaglianza va aldilà di qualsiasi necessità”. Alla fine ha concesso al Mattinonline una breve intervista, ma quando ho posto la domanda più piccante…
Romano Prodi, secondo lei ha davvero senso promuovere un’Europa economicamente e politicamente unita, anche a costo di sollevare delle guerre civili, vedasi ora la Grecia?
Assolutamente no. Ma bisogna anche capire che se ci sono dei paesi che se sono in situazioni del genere è tutta colpa degli evasori fiscali. Bisognerebbe tassare maggiormente i ricchi, sui loro guadagni dovrebber gravare almeno l’80% delle imposte! E comunque il Pil del mondo è in crescita, noi stiamo bene. È aumentato del 0,1 % rispetto all’anno scorso! Il pianeta è in una fase di crescita. Per questo l’Europa dovrebbe aiutare l’Africa ed il Marocco ed altri paesi.
Ma a causa del centralismo i soldi scompaiono !
Il potere di ridistribuzione dell’europa è bassissimo, pari all’1%. Uno stato federale ristribuisce invece il 30%-50% delle tasse ricavate.
Appunto!
Ma l’Europa è nata con degli obbiettivi d’uguaglianza e se le zone periferiche sono cresciute è merito suo. Il libero mercato ha una naturale tendenza al disequilibrio e non va bene. Bisognerebbe anche aumentare le imposte sull’eredità. Nel dopo guerra si è riusciti a far fronte alle disuguaglianza, ma dagli anni 80 per colpa di Reagan e della Tatcher le uguaglianze sono state mitigate. Ci vogliono più imposte, più sindacati, più politiche restrittive ed un’equalitarizzazione delle scuole! Per colpa loro e del liberismo è nata l’dea del “ Esiste l’individuo e non la società”.
E la banca centrale?
Per fortuna esiste la Banca Centrale, che è un organo non democratico ( !!!!) La mancanza di coordinamento ed unione politica rallenta l’Europa.
La libertà è fondamentale! L’economia è un conto. Ma la politica.. Io intendevo farle domande a livello di autodeterminazione dei popoli, di spirito di secessione, di identità!
Ma no, non contano. Anzi! È nell’Unione che si può permettere l’uguaglianza! La Germania produce il 25% delle industrie europee, la Francia solo il 10% e l’Italia ben il 17%! AL Nord più del 20% ed al sud meno del 10% . Per questo l’unione totale permetterebbe maggiore uguaglianza tra le parti!
L’Italia è al limite… Fare una secessione?
L’Italia sta benissimo! È il secondo paese industriale europeo! Siamo i primi nell’esportazione e nella produzione!
Ripeto, la libertà di essere indipendenti deve sottostare all’economia?
No! Ma occorre che la politica riprenda in mano l’economia. Ma evviva la Scozia che ha ieri ha votato per restare unita all’Inghilterra! È giusto che la Scozia non se ne sia andata, perchè lei è parte della Gran Bretagna e se ha potuto permettersi un affronto tale è perchè era sotto all’ombrello protettivo della Grande Europa. Evviva l’Europa!
Ma se è dal 1300 che la Scozia cerca di lottare per l’indipendenza.
Non è vero. Lo fa solo da quando c’è l’Europa che la protegge. Possono far la voce grossa perchè c’è Mario Draghi, che è il più grande costruttore di paracaduti del mondo.
Nel 1300 non esisteva mica l’unione europea.
No.
E del patto Transatlantico?
Molto gentile arrivederci.
No aspetti!
E gentilmente, in nome della Libertà e della Democrazia, sono stata scortata via da un poliziotto.
LT http://www.mattinonline.ch/prodi-lindipendenza-dei-popoli-non-conta-se-ce-lunione-europea/

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