giovedì 23 ottobre 2014

Obama: Uccidere l'Ebola...coi fucili?

Obama, arguto stratega economico, si è accorto di quanto, utilizzando la propaganda per fomentare la paura di una pandemia, si possa risollevare il mercato americano. La corsa alla prevenzione di un’epidemia è una galline dalle uova d’oro, soprattutto per ciò che riguarda le industrie farmaceutiche, le materie prime, le terre rare ed i metalli preziosi.
Nel 2009, la Defense Advanced Research Projects Agency ( DARPA), un organo del dipartimento USA per la difesa, ha lanciato un programma chiamato Blue Angel, descritto come ” La sfida del DARPA per lo sviluppo dei vaccini “. E cosa c’è di meglio di un falso allarme di apocalisse virale per far funzionare il mercato delle multinazionali farmaceutiche? Alla fine di luglio 2014 è stato divulgato un comunicato stampa in cui s’asseriva che in un solo mese siano stati prodotti ben 10 milioni di dosi di vaccini…che aspettano solo il panico della popolazione per essere venduti. Così, il Pentagono che collabora con Il National Institutes of Health, un’agenzia del dipartimento USA della Salute e dei Servizi sociali, potrà finalmente farsi un po’ di soldi grazie ai furboni che andranno a comprare i vaccini contro l’ebola.
In un articolo apparso sul manifesto Manlio Dinucci sul “Manifesto”, dimostra che per l’ebola si sta facendo un allarmismo esagerato. Certo, ha ucciso oltre 2400 uomini….Ma la malaria ne provoca 600000 ogni anno, per non parlare poi dell’AIDS e , soprattutto, della fame e della mancanza d’acqua potabile. La propaganda anti-ebola esasperata da Obama fa davvero un po’ridere, dal momento in cui solo in Asia del sud 1600 bambini al giorno…muoiono di diarrea.
Il business euro-atlantico, facendo leva sul populismo e sulle paure collettive, vuole destabilizzare l’Africa e la Libia- guarda caso perno centrale dell’economia petrolifera globale- per tirare acqua al suo mulino. Nel 2007 gli USA hanno istituito l’Africom, che, come ben evidenzia Mark Duffield ne “ le guerre post-moderne” è un’organizzazione umanitaria che… usa la scusa della filantropia per conquistare un paese imponendogli la sua cultura e, di conseguenza, la sua egemonia, come avevano già fatto i missionari cristiani nei secoli passati.
Quest’ipocrita pretesto del volontariato serve solo da strumento con cui perpetrare una conquista culturale ed economica di un paese. Infatti, dietro alle operazioni “umanitarie e filantrope” dell’African Command si celano forze speciali e reclutamento di centinaia di militari. Presso la base di queste operazioni belliche, a Sigonella, è stata anche istituita una Task force del corpo dei Marines.
Che si giusto preoccuparsi dell’ebola è innegabile, ma sostenere l’eccessiva propaganda di Obama è una follia. Che un’operazione contante 3 mila soldati americani guidati dal generale Darryl Williams, avente base in Senegal, siano stata inaugurata a bordo di costosissimi arerei da guerra Osprey…per combattere un virus dalla dimensione di pochi micron fa un po’ ridere.
Inoltre questo microorganismo è estremamente intelligente, ed ha deciso di installarsi solo in alcune ragioni particolari: guarda caso sono i luoghi più ricchi di materie prime al mondo. In Nigeria ed in Benin c’è il petrolio, ci sono i diamanti in Sierra Leone e in Costa d’Avorio, i fosfati in Senegal e nel Togo. Caucciù, oro e diamanti in Liberia, oro e diamanti in Guinea e a Ghana, che offrono anche dell’uranio e la bauxite.
Liliane Tami

http://www.mattinonline.ch/business-obama-lebola-solidarieta/

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