lunedì 9 febbraio 2015

I m Not Anonymous

Sul sito degli Anonymous che hanno crackato un sito dell'ISIS c'è scritto:

"Noi siamo musulmani, cristiani, ebrei.  Noi siamo giovani e vecchi, gay ed etero.Siamo di tutte le razze e veniamo da tutti i paesi, religioni, etnie. "

Noi CHI, scusate? Io non mi identifico in questa descrizione generica. 

(...)  Noi indossiamo vestiti fighi e stracci. Ricordate, i terroristi che si fanno chiamare Stato Islamico non sono musulmani. Isis, Noi ti daremo la caccia. Noi attaccheremo i tuoi siti, ogni vostro account, ogni vostra email. D’ora in poi non ci sarà nessun posto sicuro per voi online. Sarete trattati come un virus e noi, noi siamo la cura. 
Noi possediamo Internet, noi siamo Anonymous. Noi non dimentichiamo, noi non perdoniamo. Noi siamo la Legione”.

Questo urlo di battaglia è, come riporta difesaonline.it, sostenuto ed apprezzato anche dai governi di tutto l’occidente. A quanto pare, le grandi istituzioni politiche hanno trovato quindi in Anonymous un valido  alleato nella guerra contro l’estremismo islamico. E, soprattutto, un valido alleato per annientare le identità etniche,religiose e culturali dell’Europa.

Proviamo ora ad analizzare con occhi critici questo “ Noi siamo anonimi”: Siamo proprio certi di essere TUTTI musulmani, ebrei o cristiani? Siamo davvero sicuri di essere TUTTI gay o etero e chi se ne frega della differenza? Abbiamo davvero voglia di essere delle persone ANONIME; senza volto e senza nome?
Io non credo proprio. Io non ho nessuna intenzione di combattere l’ISIS nell’anonimato e diventare una semplice ombra in mezzo alla massa di nessuno. In un occidente che tende sempre di più ad annullare l’identità dei singoli individui voler combattere l’ISIS facendo parte di una legione di visi mascherati mi par vile.

Io non mi vesto di stracci, ho a cuore la mia religione cattolica e sono fiera dei miei occhi azzurri. 
Io non sono anonima, ho un nome. Ho un'identità. Io sono un'Individualista, quindi fortemente legata alla mia identità ed alle mie radici storiche, culturali ed antropologiche. 
La presenza di un nemico comune deve alleare la pluralità dei popoli occidentali, ma non bisogna cadere nel tranello del confondere l’azione con l’essere

Nel 1751 i Veneti, gli Spagnoli, i Savoia, il Ducato di Urbino, il Gran Ducato di Toscana, i Cavalieri di Malta e lo Stato Pontificio si sono uniti in una Lega Santa per combattere contro l’avanzata dell’impero ottomano. Queste 8 diverse potenze hanno compiuto tutte la stessa azione per abbattere definitivamente l’armata del Califfo Solimano, ma non per questo hanno tradito il loro essere. Hanno mantenuto la loro identità e si sono poi affermate come nazioni - o combattenti- ben distinti gli uni dagli altri L’agire in comune non deve indurre a credere di essere un Unico elemento, come invece la Legione degli Anonymous sta facendo.
 Il logo degli Anonymous ( qui a sinistra)  rappresenta una povera persona in giacca e cravatta smarrita in un impero globale senza paesi. Questo personaggio alienato, che al posto del cervello ha un semplice punto di domanda, sembra non capire proprio più un cazzo mentre se ne sta li ritto in mezzo alla corona d'alloro di una Società delle Nazioni Unite.
 Osserviamolo. Vogliamo davvero essere così anche noi?

È per questo che Io -  in netta opposizione al nichilismo degli Anonymous che vorrebbero  vincere una battaglia anche al costo di annullare gli individui- mi professo solidale alla loro battaglia, ma contraria al metodo usato.
Una guerra combattuta da personaggi a viso coperto, non può avere i suoi eroi.
Ed un popolo senza eroi, è un popolo o di santi o di schiavi.

Liliane Tami 




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