giovedì 1 maggio 2014

Chirurgia estetica come mezzo e non come fine



Chirurgia. Odi et Amo.
Come l’invidia, vizio capitale, nei falliti, sia un modo per disprezzar la meritocrazia.

                                                                                                              
Oggigiorno, in Italia, il 70% delle donne  tra i 25 e i 60 anni s’è sottoposto ad un intervento di chirurgia estetica. Questi importanti dati numerici mostrano come oramai la chirurgia estetica sia divenuta un fenomeno di massa, e per rendersene conto basta guardarsi attorno. La bellezza delle donne sui cartelloni pubblicitari, degli attori, delle icone di stile e dei politici è da attribuirsi solo ed unicamente al Buon Dio o vi è anche stato dato un contributo umano?
Evidentemente, oltre che ad un virtuoso utilizzo del fotoritocco,  moltissime celebrities si sono affidate alla scienza per rendere gloria al prezioso dono di Madre Natura, ossia il Corpo.
Certi individui appartenenti al mondo dei Mass Media hanno fatto del loro aspetto fisico l’unico mezzo con cui guadagnarsi da vivere, perciò nel loro caso si può dire che i “ritocchi” siano requisiti inevitabili e legati alla professione. Infatti nella maggior parte dei casi l’intervento umano sulle loro carni è palese. E, spesso, criticato aspramente da chi vi getta un’occhiata superficiale.
La gelosia collettiva che nasce di fronte ad un fisico perfetto fa’sgorgare nelle genti –inconsciamente desiderose d’apparir più belle- un astio immotivato.
Il rancore l’aggressività che taluni nutrono nei confronti della chirurgia estetica ha un’origine antica quanto la Bibbia, ed esso ha un nome: Invidia.

Un esempio lampante di “ invidia collettiva” lo ritroviamo digitando su google il nome di Valeria Lukyanova.  I blog sono saturi d’articoli in cui la definiscono un’oca, una stupida ed una vanesia. Questa ragazza, nata conforme agli attuali standard di bellezza, si è sottoposta ad una serie di interventi chirurgici, riuscendo a fare della propria carne ciò che io reputo essere il “ tempio perfetto dell’anima”. Il bisturi abbinato ad uno stile di vita sano ed ad una fortunata predisposizione genetica hanno dato ad un umano l’apparenza – figurativa- d’un angelo o di una Venere . Io la reputo davvero meravigliosa, proprio grazie a questo suo aspetto “ sovrumano”, quasi divino. Lei sì che avrebbe potuto soddisfare le esigenze di Michelangelo Buonarrotti, che era solito ad usare decine di muse per dipingere una sola donna, in quanto in nessuna riusciva a trovare la bellezza ideale.  Eppure, è proprio la bellezza di questa ragazza ad essere la sua croce, fonte di decine e decine di blog in cui viene accusata di vanità ed  ignoranza. A causa dell’astio collettivo la mediocrità pone più attenzione alla critica del suo corpo, anzichè  alle sue parole. Lei , che è una giovane medium , insegnante di yoga, seminarista, filantropa, poetessa e cantante di musica lirica, possiede una sensibilità mistica ed un’intelligenza superiori alla norma. Paradossalmente, sono proprio coloro che la criticano che maggiormente necessiterebbero dei suoi insegnamenti di pace, fratellanza, sapienza ed amore. Forse, la rabbia provata nei confronti di questa ragazza non è un mero astio nei confronti della chirurgia estetica, bensì un’odio viscerale nei confronti della meritocrazia. Lei ha scelto d’esser bella e ci è riuscita, la sua volontà s’è trasformata in carne e la sua ostinazione s’è mutata in ricchezza economica ed agi finanziari. Lei ha voluto aver successo, e ci è riuscita. Usando la chirurgia estetica come mezzo e non come fine.

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