mercoledì 10 settembre 2014

Jihadisti pentiti

Forse lasciare la Gran Bretagna per andare in guerra in Siria, per combattere il regime di Assad, non è stata una buona idea. Su circa cinquecento combattenti volontari, com’è emerso da un’inchiesta condotta dal “Times”, addirittura un quinto vorrebbe tornare a casa. Già 260 dei guerriglieri sono tornati in Inghilterra e quasi 50 sono in attesa di un processo.
Rivolgendosi all’International Centre for Study of Radicalisation and Political Violence (ICSR) del King’s College di Londra un portavoce dei giovani volontari Isis ha detto che si, vorrebbero tornare, ma che per paura di finire in carcere sarebbero comunque disposti a restare a combattere al fronte. Neumann, direttore del centro, ha annunciato che per questi estremisti pentiti sono previsti circa trent’anni di carcere.
Il vero problema è che le guerre oramai si combattono più con l’informazione che con gli AK-47: chi quindi, assicura che questi militari pentiti non vengano qui a perpetuare la loro battaglia a parole?
Calcolando che più di tremila occidentali sono partiti per sostenere i ribelli jihadisti in Siria, di cui un terzo francesi, chi non garantisce che il loro ritorno in patria non sia altro che una scusa per divulgare i loro ideali anche qui, raccogliendo proseliti?
Il Soufan Group ha dichiarato che attualmente vi sono circa 12 mila combattenti provenienti da 81 paesi diversi: se anche solo un quinto di questi soldati tornasse in patria per promuovere il modello di vita islamico, il danno che potrebbero provocare sarebbe immenso.
Liliane Tami http://www.mattinonline.ch/jihadisti-europei-vogliono-tornare-casa-pentimento-ce/

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